Ha ammesso di aver picchiato per mesi la bambina a cui faceva da babysitter, provocandole gravi danni cerebrali e fratture in tutto il corpo. Il giudice della High Court di Glasgow ha però deciso di non punirla con il carcere, ma "solo" con 300 ore di lavoro non retribuito. Succede ad Arbroath, in Scozia, dove la 23enne Shannon Soutter si è resa protagonista di assurde violenze ai danni della bambina a cui badava per lavoro. Dopo averla picchiata da febbario ad aprile 2018, la piccola è finita in ospedale con gravi lesioni cerebrali e fratture a cranio, costole e caviglia. Secondo i medici la bimba rischia anche di restare cieca.
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Tuttavia, considerando i problemi di salute mentale della 23enne, la sua «storia di depressione», il giudice ha deciso di non punirla con il carcere perché non sarebbe stato «né appropriato, né necessario». Shannon Soutter se l'è cavata con 300 ore di lavoro non retribuito. Il giudice Turnbull ha così motivato la sentenza: «Penso che ci sia poco che la corte possa fare, a titolo di punizione, che sia maggiore di ciò che lei stessa si è imposta. Le circostanze sono così insolite che un certo grado di comprensione, e un po’ di misericordia, portano alla conclusione che non è né appropriato né necessario imporre una pena detentiva».
Shannon Soutter attacked the six-month-old girl while she was supposed to be looking after her and medics say the child is now disabled and may have permanent blindness.https://t.co/Af7HXttJDq
— The Daily Record (@Daily_Record) 26 settembre 2019
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