Baby W (6 mesi) salvato dai medici. I genitori si erano opposti all'operazione: «No al sangue dai vaccinati»

Il caso che ha attirato l'attenzione di tutti i media in Nuova Zelanda

Baby W (6 mesi) salvato dai medici. I genitori si erano opposti all'operazione: «No al sangue dai vaccinati»
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Venerdì 9 Dicembre 2022, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 16:49

Un bambino di sei mesi gravemente malato è stato posto sotto la tutela temporanea dell'Alta Corte della Nuova Zelanda dopo che i suoi genitori si sono rifiutati di consentirgli di sottoporsi a un intervento chirurgico al cuore salvavita utilizzando il sangue di persone vaccinate contro il Covid-19. Il bambino nato con un problema cardiaco congenito senza quest'intervento non sarebbe sopravvisuto ma nonostante questo i suoi genitori, chiaramente No Vax, hanno detto che non erano disposti a procedere a meno che non avessero la garanzia che avrebbe ricevuto sangue solo da donatori non vaccinati.

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Emettendo la sentenza mercoledì, il giudice Ian Gault ha stabilito che il piccolo, che non può essere identificato per motivi legali, rimarrà sotto la tutela del tribunale fino a quando non si sarà ripreso dall'operazione. Il tribunale ha anche nominato due medicidell'ospedale Starship di Auckland come suoi agenti per sovrintendere alle questioni relative all'operazione e alla somministrazione del sangue, secondo i documenti del tribunale. I genitori restano però tutori in tutte le altre questioni.

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La decisione del tribunale

Poiché i genitori e i medici non riuscivano a mettersi d'accordo sul trattamento del bambino e sulla trasfusione di sangue, a novembre il Servizio Sanitario della Nuova Zelanda ha presentato una domanda ai sensi del Care of Children Act, chiedendo al tribunale di nominare un medico che si prendesse temporaneamente la tutela del bambino per le sue cure mediche. Solamente per le cure. In una dichiarazione, l'avvocato dei genitori del piccolo, Sue Gray, ha affermato di aver trascorso «molte ore» a considerare le loro opzioni dopo la sentenza del tribunale e di aver concluso che «non c'era tempo per appellarsi».

Decisione quella del tribunale a cui i genitori non si sono ribellati, tramite il legale hanno fatto sapere che non avrebbero presentato nessun ricorso alla decisione del giudice e che avrebbero dato la priorità a «un momento pacifico con il loro bambino fino all'operazione e per sostenerlo durante l'operazione». 

Il caso Baby W

Ma il giorno dopo, il giudice Ian Gault è stato costretto a emettere un verbale in cui ordinava ai genitori di consentire ai medici di fare i preparativi per l'intervento, dopo che il servizio sanitario aveva riferito che stavano ostacolando il personale che eseguiva esami del sangue, eseguiva una radiografia del torace e eseguiva una valutazione anestetica. Gault ha precisato che la questione dell'intervento in sé non era stata messa in discussione, ma che i genitori «evidentemente non acconsentono all'intervento o ai controlli preoperatori»

In seguito alla sentenza della corte, il dottor Mike Shepherd, direttore ad interim del servizio sanitario neozelandese di Auckland, ha affermato che le sue decisioni sono state «prese sempre tenendo presente l'interesse superiore del bambino»

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L'intervento

Sue Gray (legale della famiglia) ha confermato all'emittente RNZ oggi pomeriggio che il piccolo, identificato solo come "Baby W", aveva subito l'intervento e stava bene.  

Il caso ha attirato l'attenzione sulle ramificazioni della disinformazione sui vaccini due anni dopo le campagne di inoculazione globale. I genitori del bambino credevano che ci fossero «proteine ​​​​di punta nel sangue delle persone che sono state vaccinate e che queste proteine ​​stessero causando morti inaspettate legate alle trasfusioni», secondo la sentenza.

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