Lo hanno soprannominato "gli occhi di Azovstal" perchè con la sua macchina fotografica ha documentato gli 86 giorni di resistenza all'interno dei sotterranei dell'acciaieria. Le sue foto hanno mostrato al mondo l'inferno dei sotterranei dell'acciaieria: i volti stremati, i feriti, la vita sotto assedio. Ora il fotografo combattente Dmytro Kozatsky, soprannominato 'Orest', si prepara a lasciare Azovstal dove ha combattuto come membro del battaglione Azov.
«Azovstal luogo della mia vita e morte», l'addio del fotografo-combattente prima della resa
L'addio su Twitter
«Beh, questo è tutto.
Le foto su Google Drive
Come ultimo gesto prima di essere fatto prigioniero, il fotografo ha donato il suo bene più prezioso, le foto scattate all'interno dei sotterranei dell'impianto industriale. Le ha caricate tutte in una cartella di Google Drive e nei commenti ha chiesto di inviarle a concorsi fotografici: «A proposito, mentre sono prigioniero, vi lascio le mie foto in alta qualità. Inviatele a tutti i premi giornalistici e concorsi fotografici. Sarà molto bello se vinco qualcosa, dopo l’uscita . Grazie a tutti per il vostro sostegno. Ci vediamo». A stupire molti utenti è stato il fatto che ci fosse una così buona connessione internet all'interno dell'acciaieria. Secondo alcuni il battaglione si è appoggiato al sistema Starlink, l'internet satellitare fornito da Elon Musk appositamente per sostenere la resistenza ucraina.