Avvocato muore dopo che la sua pistola nascosta spara durante la risonanza magnetica

Aveva accompagnato la madre a un controllo di routine

Avvocato muore dopo che la sua pistola nascosta esplode durante la risonanza magnetica
di Alessandro Rosi
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Sabato 11 Febbraio 2023, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 07:57

La sua passione per le armi l'ha ucciso. Un avvocato è morto dopo che è stato colpito accidentalmente dalla sua stessa pistola che non aveva tolto prima di entrare nella sala della risonanza magnetica dell'ospedale. Il legale si chiamava Leandro Mathias de Novaes e aveva portato sua madre a fare una scansione al Laboratorio Cura di San Paolo, in Brasile, il 16 gennaio. L'ultimo giorno della sua vita.

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Come è avvenuto l'incidente? Il campo magnetico dello scanner ha portato via la pistola dalla cintura indossata dal legale.

L'arma a quel punto è caduta e poi ha sparato allo stomaco del'uomo. Che è morto tre settimane dopo per le ferite riportate, dopo aver combattuto per la vita all'ospedale São Luiz Morumbi.

Chi è la vittima

L'avvocato Leandro Mathias de Novaes, di 40 anni, amava le armi. E sui social, dov'era molto seguito, aveva condiviso spesso  con i suoi 12.000 follower su TikTok e Instagram foto che lo rientrevano mentre imbracciava fucili e pistole. Un aspetto però, quest'ultimo, per cui era anche contestato.

 

Il cordoglio dell'Ordine degli Avvocati

Un portavoce dell'Ordine degli Avvocati del Brasile a Cotia, San Paolo, ha dichiarato: “È con profondo rammarico che OAB Cotia comunica a tutti i colleghi avvocati l'inaspettata perdita del nostro caro amico e avvocato Dr Leandro Mathias de Novaes. Siamo dispiaciuti per la perdita e siamo solidali con la sua famiglia in questo momento di dolore”.

La risposta dell'ospedale

Non ha tardato a difendersi l'ospedale. Un portavoce del Laboratorio Cura ha dichiarato: “Ci teniamo a sottolineare che tutti i protocolli antinfortunistici sono stati seguiti dal team, come è consuetudine. Sia il paziente che il suo accompagnatore sono stati opportunamente istruiti sulle modalità di accesso alla sala visite e avvertiti della rimozione di qualsiasi oggetto metallico”.

Il modulo firmato

Il laboratorio ha anche affermato che sia Leandro che sua madre hanno firmato un modulo riguardante i protocolli, ma la vittima avrebbe omesso di menzionare la sua arma da fuoco e poi è entrato nella sala d'esame con essa "per sua stessa decisione". La polizia ha confermato che l'arma era registrata e che l'avvocato aveva una licenza valida.

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