Tre droni imbottiti di esplosivo lanciati nella notte sulla residenza del premier iracheno nella zona verde di Baghdad, la più sorvegliata del Paese. Due sono stati abbattututi dai servizi di sicurezza del capo del governo, ma un terzo è riuscito a colpire l'edificio.
Il primo ministro Mustafa al-Kazimi ne è uscito illeso, mentre almeno sei guardie del corpo sono rimaste ferite. L'attacco al cuore del potere in Iraq, al momento non è stato rivendicato, ma ha scatenato un allarme internazionale per una nuova escalation di violenza, riportando in primo piano l'estrema fragilità dello Stato. Nel Paese da giorni si susseguono proteste contro l'esito del voto legislativo dello scorso 10 ottobre e vi sono accuse di brogli e scontri armati.
Le parole del premier
«Sto bene, lode a Dio, e chiedo calma e moderazione da parte di tutti per il bene dell'Iraq», ha scritto al-Kazimi su Twitter, cercando di rassicurare la popolazione.
بيان
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إن الاعتداء الإرهابي الجبان الذي استهدف الليلة الماضية منزل رئيس مجلس الوزراء القائد العام للقوات المسلحة بهدف اغتيال سيادته، يعد استهدافاً خطيراً للـدولة العراقية على يد جماعات مسلحة مجرمة قرأت ضبط النفس والمهنية العالية التي تتحلى بها قواتنا الأمنية والعسكرية ضعفاً pic.twitter.com/wPJDRyQEpO— المكتب الإعلامي لرئيس الوزراء 🇮🇶 (@IraqiPMO) November 7, 2021
Le proteste e gli Usa
I dimostranti, che avevano dato fuoco ai ritratti del premier, denunciano irregolarità nelle urne, dove le forze del leader sciita nazionalista Moqtada al-Sadr hanno rivendicato la vittoria, mentre il braccio politico delle milizie paramilitari Hashed al-Shaabi vicine all'Iran ha perso numerosi seggi. «Siamo sollevati nell'apprendere che il primo ministro è rimasto illeso. Questo apparente atto di terrorismo, che condanniamo fermamente, è stato diretto al cuore dello Stato iracheno», è la reazione degli Usa.
«Siamo in stretto contatto con le forze di sicurezza irachene incaricate di difendere la sovranità e l'indipendenza dell'Iraq e abbiamo offerto la nostra assistenza mentre indagano su questo attacco», ha sottolineato il Dipartimento di Stato.
Il contesto intenazionale
Una ferma condanna giunge anche dall'Ue. «Qualsiasi violenza è inaccettabile e non deve essere consentito di minare il processo democratico», ha detto l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. «Calma, moderazione e dialogo sono essenziali nel periodo post-elettorale», ha aggiunto Borrell. Una «condanna con fermezza» arriva dall'Italia, che parla di «un gesto criminale e un tentativo di colpire al cuore le istituzioni democratiche irachene, a pochi giorni dalle elezioni politiche il cui svolgimento è stato considerato positivamente dagli osservatori internazionali», e «conferma il suo sostegno alla stabilizzazione dell'Iraq».
L'attacco riaccende il braccio di ferro tra Usa e Iran, che con il capo del suo Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano, Ali Shamkhani, ha denunciato «una nuova insurrezione, le cui tracce dovrebbero essere cercate nei think tank di alcuni Paesi stranieri».
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