Artem Uss, l'imprenditore russo è scappato dall'Italia grazie a una banda criminale serba: la ricostruzione della fuga

Artem Uss
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 19:37

Artem Uss sarebbe riuscito a fuggire dall’Italia tornando a Mosca sfruttando una rete internazionale di contatti, tra cui una banda criminale serba. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando fonti e un dossier riservato.  Uss, figlio di un potente politico russo vicino al presidente Vladimir Putin, era agli arresti domiciliari in Italia. Circostanza che, secondo gli Stati Uniti, ne avrebbe favorito la fuga, avvenuta lo scorso marzo. Le autorità italiane ritengono che gli agenti dell’intelligence russa non fossero direttamente coinvolti nella fuga di  Uss perché il rischio di essere sorvegliati fosse troppo alto. «L’avremmo saputo», ha detto la fonte riservata dal Wall Street Journal. 

Uss ha cambiato auto almeno una volta e ha attraversato diversi confini nel suo viaggio verso la Serbia, da dove si ritiene sia volato a Mosca, riferisce il Wsj.

LA VICENDA

Uss, uomo d’affari legato al Cremlino accusato di aver esportato illegalmente tecnologia militare americana in Russia, era stato arrestato in Italia su richiesta degli Stati Uniti lo scorso 17 ottobre 2022, all’aeroporto di Milano Malpensa, ed era stato trasferito in carcere. Un mese dopo, un collegio di tre giudici del tribunale di Milano aveva approvato la sua richiesta di essere trasferito ai domiciliari. A quel punto l’ambasciata americana a Roma aveva chiesto alle autorità italiane di ripensarci, per i rischi di fuga, ma il ministero della Giustizia aveva risposto che la competenza sui domiciliari era dei giudici. Il 22 marzo, il giorno dopo che il tribunale di Milano ha approvato la richiesta di estradizione di  Uss verso gli Stati Uniti, è scomparso. Il braccialetto alla caviglia, che funzionava solo sulla rete wi-fi dell’appartamento, non ha più dato segnali, allertando le forze dell'ordine sul fatto che Uss avesse lasciato l’edificio: quando gli agenti sono arrivati era troppo tardi. La vicenda ha anche creato attriti tra Roma e Washington e la stessa premier Giorgia Meloni - ricorda il Wsj - ha affermato che «sicuramente ci sono state delle anomalie».
 

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