Le armi biologiche peggio del Covid: perché dobbiamo metterle al bando

A Ginera in corso la conferenza di revisione della Convenzione sulle armi biologiche

Le armi biologiche peggio del Covid: perché dobbiamo metterle al bando
di Bonnie Denise Jenkins*
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Sabato 3 Dicembre 2022, 08:06

La pandemia è stata un’esperienza incisiva che ha toccato tutti noi per la devastante perdita di vite umane e lo sconvolgimento sociale ed economico. Mentre il Covid-19 continua a recedere e i governi di tutto il mondo si adoperano per prevenire future pandemie, dobbiamo essere consapevoli della distruzione di massa che l’uso deliberato di malattie infettive provocherebbe se utilizzate come armi biologiche, una minaccia che dobbiamo prendere sul serio per prevenire conseguenze potenzialmente più devastanti di quanto visto dal 2020.
Fortunatamente esiste un quadro normativo internazionale che proibisce l’uso delle armi biologiche, garantendo sicurezza e protezione.

La Convenzione sulle Armi Biologiche (Bwc) del 1972 vieta tutte le armi di questo tipo e i rappresentanti dei 183 Stati membri sono in questi giorni riuniti a Ginevra fino al 16 dicembre per una revisione della Convenzione, dando alla comunità internazionale l’opportunità di imparare dalla pandemia e affrontare la minaccia dell’uso di armi biologiche da parte di Stati e terroristi. 


Cosa si può fare alla Nona Conferenza di revisione della Bwc perché ciò avvenga? In Svizzera gli Stati membri dovrebbero responsabilmente cogliere questo momento per tracciare un nuovo percorso che adatti la Convenzione all’evoluzione della minaccia e adottare nuove misure di individuazione e contrasto all’uso di armi biologiche. Il Canada e i Paesi Bassi hanno proposto un percorso per raggiungere tali obiettivi - un’iniziativa co-sponsorizzata dagli Stati Uniti e da 27 altri Paesi - che richiede il parere di esperti per adattare un trattato del XX secolo ai rischi del XXI secolo. 


Quest’anno il mondo ha assistito con orrore all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha scatenato una campagna di disinformazione fatta di dichiarazioni false e spudorate secondo cui l’Ucraina, con il sostegno degli Stati Uniti, produceva armi biologiche all’interno di strutture sanitarie pubbliche. Dopo aver fallito clamorosamente nel convincere il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad indagare, ci si aspetta ora che la Russia cerchi di impedire e potenzialmente far deragliare la Conferenza di revisione con la sua incessante campagna di disinformazione. 
C’è un’ironia cupa ed inequivocabile in tali affermazioni, poiché Mosca accusa falsamente altri delle stesse violazioni perpetrate dalla Russia stessa.

Con il crollo dell’Unione Sovietica, la Russia ha ereditato un vasto programma di armi biologiche che non ha mai dichiarato o distrutto. 


Da prassi, le Conferenze di revisione dei trattati adottano un rapporto finale per consenso. Alla recente Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione, tenutasi nell’agosto del 2022, non è stato redatto alcun rapporto finale perché un solo Paese si è opposto a tutti gli altri 150 che avevano concordato un documento finale: la Russia. 
Qualunque sia l’esito della Conferenza di revisione della Bwc, è fondamentale che la comunità internazionale tenga conto della grave minaccia che le armi biologiche rappresentano per la salute delle persone, l’economia e la sicurezza. Gli Stati Uniti partecipano alla Conferenza di revisione della Bwc con uno spirito di collaborazione e dialogo. Tutti i Paesi che partecipano alla Conferenza di revisione dovrebbero farlo in buona fede, tenendo conto dei nostri interessi comuni e dell’umanità stessa, poiché le armi biologiche non rispettano i confini. 


Il preambolo della Convenzione sulle armi biologiche condannava l’uso di tali armi come “ripugnante per la coscienza umana”. Dobbiamo condannare come un crimine contro l’umanità coloro che usano le malattie come armi e imporre misure severe contro i responsabili. Gli Stati Uniti sono impegnati a costruire un mondo libero dalle armi biologiche e chiedono a tutti i Paesi di unirsi in questo sforzo.


* Sottosegretario per il Controllo delle Armi e la Sicurezza Internazionale – Dipartimento di Stato Usa

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