Covid, la nuova moda antivirus (tra i miliardari): bunker superlussuosi dove rinchiudersi

L'interno di uno dei bunker negli Stati Uniti
di Francesco Padoa
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Domenica 3 Gennaio 2021, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 19:46

Mascherine? Gel? Guanti? Distanziamento? No, grazie. Con la diffusione del coronavirus, è esplosa una nuova moda, soprattutto tra i miliardari, ma non solo, che stanno investendo nel modo più estremo per sfuggire al contagio: i bunker. La paura del virus ha infatti provocato un boom della domanda di rifugi sotterranei, un fenomeno che, partito dagli Stati Uniti si sta ora diffondendo in molti paesi, dal Brasile alla Germania, dalla Spagna alla Repubblica Ceca. Solitamente associati ai milionari o ai cosiddetti preppers, coloro che si preparano all'apocalisse, questi rifugi sotterranei stanno attirando una clientela sempre più variegata, spaventata dalla crisi sanitaria e timorosa che la situazione possa peggiorare in futuro.

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DOMANDA ALLE STELLE
Diverse aziende in tutto il mondo devono rispondere a una crescente richiesta di strutture che garantiscano protezione contro qualsiasi rischio, sia esso una pandemia globale, un asteroide o la terza guerra mondiale, offrendo comfort di lusso. In questi ultimi mesi l'acquisto di un bunker per sfuggire all'infezione è diventato un vero fenomeno, anche se accessibile solo a un'elite. E i prezzi sono ovviamente schizzati alle stelle. Gestori di fondi di investimento, celebrità dello sport, dirigenti tecnologici (si dice che Bill Gates abbia bunker in tutte le sue proprietà) e miliardari di ogni tipo, hanno scelto di progettare i propri rifugi segreti per ospitare le loro famiglie e magari i dipendenti.

«MAI VISTO UN AUMENTO COSI'»
Le aziende specializzate riferiscono che il numero di ordini è aumentato così tanto nel 2020 che è stato difficile soddisfare le richieste. «Negli ultimi dieci anni, ci sono state alcune catastrofi che hanno incrementato la domanda», ha spiegato a Bbc News Brasil il proprietario di Survival Condo, Larry Hall, citando come esempi il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone nel 2011, l'asteroide caduto in Russia nel 2013 o la paura dell'epidemia di ebola a metà del decennio. «Ma questo è il più grande aumento che abbiamo visto», afferma Hall. «A causa di Covid-19, la domanda si è impennata dell'800%». Justin Jones, direttore delle vendite di Uk Prepping Shop, azienda specializzata in articoli per la sopravvivenza in situazioni d'emergenza, ha affermato a Sky News che i loro affari sono aumentati del 487% negli ultimi tre mesi. E in piena crisi pandemica, la Rising S. Company sta producendo bunker pronti per la consegna in qualsiasi parte del mondo: secondo l'azienda le vendite sono quadruplicate.

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NUOVE MOTIVAZIONI
Anche il gruppo Vivos, una rete globale di rifugi sotterranei situati negli Stati Uniti e in Europa, ha registrato un aumento di oltre il 2.000% nelle richieste di informazioni, raggiungendo un fatturato del 500% rispetto a prima dell'emergenza sanitaria mondiale. Il fondatore e Ceo dell'azienda, Robert Vicino, racconta che il profilo dei clienti non è cambiato con la pandemia. «Ma la motivazione sì, poiché vedono la società e la sua sicurezza crollare. Come risultato dell'attuale minaccia del coronavirus e delle possibili conseguenze, le persone che chiedono informazioni non lo fanno più per curiosità, ma sono pronte ad assicurarsi un posto finché possono. La nostra azienda ha clienti sia di classe media che di alto livello e offre diverse opzioni per i bunker in diverse configurazioni e fasce di prezzo. Sono persone informate sugli eventi globali e con un senso di responsabilità, consapevoli di dover proteggere le loro famiglie in questi tempi potenzialmente epici e catastrofici». 

IL BOOM IN BRASILE
All'inizio degli anni 2000, avere un rifugio a casa era considerato essenziale per i magnati brasiliani. Tra il 2001 e il 2006, il mercato dei bunker è cresciuto del 20% all'anno nel paese, con la differenza che allora la necessità non era il timore di una guerra nucleare e tanto meno della fine del mondo. Ciò che faceva paura erano le intrusioni domestiche e i rapimenti. Ma ora è la volta della pandemia.  Attualmente si ritiene che vi siano 63 bunker funzionanti in Brasile, 53 dei quali nello Stato di San Paolo. La concentrazione maggiore è nelle dimore dei quartieri ricchi della capitale: Morumbi, Jardins e Alto de Pinheiros. 

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RIFUGI BELLICI? NO, ALLOGGI DI LUSSO
Ma come sono questi bunker? Parlando di “rifugio per la fine del mondo" la maggior parte delle persone immaginerà una stanza di cemento piena di letti stretti e cibo in scatola. Ma oggi i rifugi di massima sicurezza non potrebbero essere più diversi dai loro precursori del ventesimo secolo. Nulla a che vedere con quelli delle Prima e Seconda guerra mondiale, quando furono costruiti e utilizzati per la prima volta nella storia.

Non paragonabili con quelli "sopravissuti" negli anni post bellici, utilizzati spesso come protezione contro i tornado e gli uragani. Ma ora i bunker stanno guadagnando l'attenzione dei milionari, che li vedono come un modo intelligente e comodo per sfuggire al virus. «I bunker usati dai nostri padri e nonni non erano molto comodi», osserva Robert Vicino. «Allora erano grigi. Erano di metallo, come una nave o comunque aveva un aspetto militare. La verità è che l'umanità non può sopravvivere, a lungo, in un ambiente così spartano e cupo».

AMBIENTI SUPER TECNOLOGICI
Un bunker può essere un complesso ricco di tecnologie all'avanguardia, preparato per tutti gli scenari possibili; oppure un ambiente rudimentale, scarso, tipico di un campo di guerra. I bunker esistono da oltre cento anni, nati come come fortificazioni militari fino a diventare oggi un grande business. Secondo Vicino, tutti i rifugi del gruppo sono stati costruiti per durare centinaia di anni e resistere alle esplosioni nucleari e sono attrezzati e forniti per operare per almeno un anno in autonomia, senza la necessità che i residenti tornino in superficie. Le strutture resistono ad agenti chimici e biologici, terremoti, impulsi elettromagnetici, inondazioni e qualsiasi tipo di attacco armato.

UN IMMENSO "CONDOMINIO"
Per trovare la più grande comunità di “sopravvivenza” sulla terra si deve andare nel Sud Dakota. Si chiama Vivos xPoint, una volta era Fort Igloo. Ci si arriva da una strada remota, che poi si allarga su un paesaggio formato da centinaia di cupole coperte di terra, in file perfette. Comprende 575 bunker realizzati dall'esercito statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale. Era la Black Hills Army Base, originariamente costruita dalla Army Corps Engineers, una fortezza per custodire bombe e munizioni, in attività dal 1942 al 1967, quando la base fu completamente smantellata ad eccezione dei bunker, realizzati in cemento armato e acciaio, capaci di resistere a qualsiasi calamità provocata dall'uomo o naturale. Il rifugio ideale per 575 famiglie e una popolazione, sotterranea, che può arrivare fino a 20.000 persone: il listino prevede un costo di 35.000 dollari, pagamento anticipato una tantum, più un canone annuo di 1.000 dollari. Finanziamento possibile (non tutte le aziende lo accettano).


«ARCA DI NOE' CON TUTTI I CONFORT»
Per i clienti che cercano un'esperienza più lussuosa, l'azienda offre Vivos Europa One, con sede in Germania e descritta come "una moderna Arca di Noè". Il complesso, costruito dai sovietici durante la Guerra Fredda per ospitare attrezzature militari, offre 34 appartamenti privati con prezzi a partire da 2 milioni di dollari. Ci sono 232 mq di area privata per ogni famiglia, con la possibilità di aggiungere un secondo piano. Ogni acquirente sceglie il modello del progetto e gli optional che vuole includere nel suo appartamento, come una palestra, un bar o una piscina. «Come se fosse uno yacht di lusso», suggerisce l'azienda, che raccomanda ai clienti persino di assumere gli stessi architetti e decoratori che hanno effettivamente lavorato sulle loro barche. Il vasto complesso comprende un sistema di tram per il trasporto dei residenti attraverso il rifugio, dove possono frequentare il ristorante, il teatro, le caffetterie, la piscina e le aree giochi. «Offriamo tutti i comfort di casa, ma anche i comfort che ti aspetti quando esci di casa», aggiunge Vicino.

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15 PIANI SOTTERRANEI
Anche The Survival Condo, il megabunker gestito da Larry Hall, attira clienti milionari. Installato in un silos costruito dall'aeronautica americana negli anni '60 per ospitare un missile balistico intercontinentale in grado di trasportare testate nucleari cento volte più potenti della bomba sganciata su Nagasaki, l'edificio sotterraneo di 15 piani, è stato trasformato in condominio di lusso con 14 appartamenti. La struttura si trova nel Kansas rurale, ma la sua posizione esatta è tenuta segreta. L'appartamento più economico, 85 m², due camere da letto e capacità per un massimo di cinque persone, costa a partire da 1,2 milioni di dollari. Un'unità di 335 m² ha un prezzo di partenza di 4,5 milioni di dollari. L'azienda non accetta finanziamenti. Tutti gli appartamenti dispongono di soggiorno, bagno, cucina, tv, lavatrice e asciugatrice e "finestre" che mostrano paesaggi proiettati su uno schermo, con la possibilità di video in diretta dalla strada. Il bunker è sorvegliato da guardie di sicurezza armate. Con una porta d'ingresso di 15 tonnellate e pareti spesse quasi tre metri, è dotato di un sistema di filtrazione dell'acqua e dell'aria e dispone di infrastrutture energetiche e alimentari per ospitare 75 persone per un periodo fino a cinque anni, in un ambiente autosufficiente e completamente isolato dal resto del mondo.

PISCINA, PALESTRA E CINEMA
Ma, come Vicino, anche Hall afferma che l'obiettivo è garantire non solo la sicurezza fisica dei residenti, ma anche il benessere psicologico. Le aree comuni includono piscina, spa, sauna, palestra, cinema, parete da arrampicata, bar, biblioteca, aula, sala giochi, clinica medica e dentistica. Gli animali domestici sono i benvenuti, purché non aggressivi. C'è la produzione di cibo biologico garantita dalla coltura idroponica e dall'acquacoltura e persino un "mercato", dove i residenti possono cercare prodotti come i cibi in scatola - senza la necessità di pagare, poiché il prezzo delle unità include una fornitura di cibo di cinque anni per ogni persona.

COMODITA' PER LUNGHE PERMANENZE
Se poi si vuole esagerare si può prendere in considerazione l'Oppidum, nella Repubblica Ceca, che è stato classificato come "il più grande rifugio per miliardari nel mondo". Le strutture top-secret, che un tempo erano un progetto congiunto tra l'ex Unione Sovietica e la Cecoslovacchia, sono state costruite in 10 anni, a partire dal 1984. Ora il sito comprende sia una proprietà fuori terra che una componente interrata di 7.154 m². Mentre ogni alloggio viene costruito secondo le specifiche dell'acquirente, le configurazioni iniziali includono un giardino sotterraneo, una piscina, una spa, un cinema e una cantina. Sebbene molti possano vedere i servizi di lusso in queste strutture come non necessari, i costruttori sostengono che tali caratteristiche sono fondamentali per la sopravvivenza. «Questi rifugi sono a lungo termine, un anno o più - spiega Vicino - È meglio che chi decide di viverci stia comodo». 

RISCHI E PREOCCUPAZIONI
Ovviamente ci sono i risvolti negativi alla permanenza prolungata a metri sottoterra. Se essere messi in quarantena a casa provoca già claustrofobia ad alcuni, immaginate di passare mesi sepolti in un ambiente chiuso. Ecco perché alcune persone chiedono "finestre" all'interno del bunker: e queste finestre non sono altro che tv led che mostrano le immagini di un ambiente esterno e cambiano dal giorno alla notte a seconda dell'ora. Poi c'è il problema dell'aria. Sebbene diverse aziende del settore annunciano che i loro sistemi di filtrazione dell'aria sono efficaci contro il coronavirus, non vi è alcuna garanzia che una persona non venga infettata venendo a contatto con altre persone o superfici contaminate all'interno della struttura. «I bunker non proteggono dal virus: là sotto hai lo stesso livello di protezione del soggiorno di casa», afferma Brian Camden, proprietario di Hardened Structures, a Bbc News Brasil. Ma, secondo Camden e altri imprenditori del settore, la pandemia ha cambiato la percezione delle persone sul rischio di disordini civili. «La gente è preoccupata per le conseguenze, per gli eventi che potrebbero seguire la pandemia, come la scarsità di cibo, acqua, sicurezza». Camden spiega che prima della pandemia, la sua azienda, situata nello stato della Virginia, riceveva dalle 20 alle 30 chiamate a settimana. Adesso sono più di 50 e ha dovuto smettere di accettare nuovi progetti.

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