Il giornalista investigativo russo Andrei Soldatov è ricercato in patria per aver diffuso «false informazioni» sull'esercito. In Russia, da quando l'invasione dell'Ucraina è cominciata, diffondere notizie che contraddicano la propaganda del Ministero della Difesa è un reato. Soldatov, come riporta il sito di informazione indipendente Meduza, ha rivelato l'esistenza di faide interne nei servizi segreti russi, parlando anche di un giro di vite voluto da Vladimir Putin a causa di alcuni passi falsi in guerra. Il procedimento penale nei suoi confronti, dunque, non sarebbe altro che una ritorsione da parte dell'Fsb (Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa).
Giornalista rivela faide interne ai servizi segreti russi: indagato per «disinformazione»
Soldatov, che dal 2020 non vive più in Russia, da un giorno all'altro si è ritrovato con tutti i conti bancari bloccati. Inoltre i suoi saldi erano diventati negativi per un ammontare di 5 milioni di rubli (più di 80.000 dollari), pari alla multa massima prevista dal codice penale per la "disinformazione militare".