Strage ad Amburgo, sette morti e otto feriti in una chiesa dei testimoni di Geova. Polizia: «Killer tra le vittime»

Un cadavere isolato al piano superiore

Strage ad Amburgo, sette morti e otto feriti in una chiesa dei testimoni di Geova. Polizia: «Killer tra le vittime»
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 9 Marzo 2023, 22:39 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 08:41

Morti e feriti nella sala degli eventi dei Testimoni di Geova, ad Amburgo. Notte di sangue nella città del nord della Germania dove alle 21 scatta l’allarme perché una persona non identificata entra in un luogo di preghiera ed esplode numerosi colpi di arma da fuoco. Il primo bilancio dell’attacco nell’area di Alsterdorf è drammatico: sette vittime, otto feriti (di cui due gravi) e diciassette sotto choc. «Dai primi riscontri risulta che i morti sono stati giustiziati con colpi di arma da fuoco» ha detto un portavoce della polizia. Gli agenti arrivano quasi subito dopo la telefonata che ha dato l’allarme. Quando entrano nell’edificio sentono l’esplosione di un colpo di arma da fuoco. Ci sono già sei morti sul pavimento, ma al primo piano trovano il settimo cadavere. Secondo i primi riscontri, è l’attentatore che si è tolto la vita. «Non risultano killer in fuga» dice la polizia.

SCENARIO

La ricostruzione più probabile è che l’uomo abbia sparato contro i testimoni di Geova presenti nella sala e, all’arrivo dei poliziotti, abbia deciso di togliersi la vita.

Di certo gli agenti non hanno sparato colpi. Dice il sindaco di Amburgo, Peter Tschentscher: «Le notizie da Alsterdorf sono scioccanti. Le mie più sentite condoglianze ai familiari delle vittime. I soccorsi stanno lavorando alacremente per chiarire i retroscena». Andy Grote del ministero dell’Interno: «Abbiamo dispiegato un grande contingente, comprese le forze speciali, per garantire la sicurezza sul posto e chiarire rapidamente e completamente le circostanze del crimine». Fino a tarda sera le notizie sono state frammentarie, ma la polizia ha chiesto ai cittadini di restare in casa e soprattutto di non avvicinarsi al quartiere teatro della tragedia.

Le autorità hanno inviato l’invito a non uscire tramite una applicazione. Attorno alle 21 non c’era neppure chiarezza sul numero dei killer che avevano fatto irruzione nella sala, ma successivamente ha preso forza l’ipotesi che ad agire nella sala di culto, in cui erano riunite una quarantina di testimoni di Geova, sia stato un solo killer, che si è poi ucciso. Il portavoce della polizia ha detto: «Al momento non ci sono notizie sul movente». Si legge nella ricostruzione dell’Hamburger Morgenpost: «Dopo le prime chiamate di emergenza, forze dell’ordine e ambulanze sono corse sul luogo del delitto da tutta la città. Si è subito parlato di spari in Deelböge Street a sud dell’aeroporto». Il quartiere teatro della tragedia si chiama Alsterdorf. Siamo a otto chilometri dalla Chiesa di San Nicola, uno dei luoghi simbolo del centro della città portuale.

 

PRECEDENTE

Sul posto sono intervenute le squadre speciali della polizia in tenuta anti terrorismo che hanno messo in sicurezza tutta l’area. Subito alla popolazione, sempre grazie all’app molto diffusa tra i cittadini di Amburgo, è stato chiesto di non utilizzare i telefoni, in modo da non intasare le linee. C’era la necessità di raccogliere segnalazioni da parte di testimoni, anche eventuali nuove chiamate di richiesta di soccorso, per questo motivo la polizia ha ritenuto che fosse importante evitare di intasare tutte le linee di comunicazione. Amburgo in passato era stata teatro di altri attentati terroristici: il 25 gennaio scorso un uomo di origine siriana, successivamente arrestato, con un coltello aveva attaccato e ucciso due passeggeri di un treno. C’erano stati anche cinque feriti.

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