Dipendente Amazon muore d'infarto, i colleghi accusano: «Corpo coperto con i cartoni, abbiamo continuato a lavorare»

Colorado, la vicenda è emersa solo dopo la stagione delle vendite natalizie. L'azienda invoca la privacy

Dipendente Amazon muore d'infarto, i colleghi accusano: «Corpo coperto con i cartoni, abbiamo continuato a lavorare»
di Anna Guaita
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Venerdì 13 Gennaio 2023, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 07:06

Rick Jacobs aveva appena finito il turno di notte e stava preparandosi a tornare a casa, quando ha avuto un malore. È stato un «evento cardiaco fulminante». Il 61enne magazziniere di Amazon si è accasciato a terra, senza vita. È successo a Colorado Springs, all'alba del 27 dicembre scorso. Nel grande magazzino di smistamento dell'azienda di vendite online è stata approntata una barriera per nascondere il corpo di Jacobs agli altri lavoranti, e l'unico segnale che c'erano dei problemi era venuto ai dipendenti dalla presenza di macchine della polizia e ambulanze davanti all'entrata del personale.

La vicenda e stata discussa ufficialmente alla Amazon solamente il 3 gennaio, dopo che era si era calmata la stagione frenetica delle vendite e dei cambi natalizi.

Ma è proprio quello che ha indignato i dipendenti di Colorado Springs: «Nessuno dovrebbe essere costretto a lavorare vicino al corpo senza vita di un collega. Nessuno ci ha informato. Si sono limitati a mettere un avviso vari giorni dopo in cui offrivano assistenza psicologica per chi ne avesse avuto bisogno» è stata la lamentela di un dipendente. Molti altri hanno accusato l'azienda di non essere stata trasparente e di non avere una procedura ufficiale per incidenti come questi. Dopotutto ci sono stati altri eventi simili nei vari magazzini di Amazon: durante la scorsa estate si sono registrati tre decessi nel New Jersey e uno in Pennsylvania: «Amazon è un'azienda immensa, e dovrebbe avere un protocollo per situazioni del genere. Perlomeno non dovrebbero far entrare il nuovo turno fino a che non hanno concluso l'indagine del caso e non hanno portato via il corpo della persona» ha detto un altro impiegato.

LE CRITICHE
Da quando è diventato il più grande retailer del mondo, Amazon è stata spesso criticata per l'elevato tasso di infortuni, gli errori nella gestione delle risorse umane e l'elevato turnover dei dipendenti. In particolare è stata oggetto di un attento esame per le condizioni di lavoro nei suoi magazzini, dove si richiede la massima velocità e si concede poco e raro tempo libero, al punto che nel 2019 scoppiò uno scandalo perché alcuni dipendenti avevano sostenuto di non avere neanche il tempo di andare in gabinetto e di dover urinare dentro delle bottiglie di plastica. Dopo che la vicenda di Colorado Springs ha cominciato a diffondersi sui social, vari media americani hanno contattato l'azienda che ha reagito in modo categorico nel sostenere che il silenzio intorno all'incidente era dettato dalla legge sulla privacy dei dipendenti, la cosiddetta Hipaa (Health Insurance Portability and Accountability Act) che vieta di fornire dettagli medici sulle persone. Amazon ha anche sostenuto di non aver nascosto il corpo con scatole di cartone ma di aver cordonato l'area con degli altri dipendenti, di aver offerto ai dipendenti di prendere la giornata di riposo e di aver loro offerto assistenza psicologica. C'è insomma un netto contrasto fra quello che hanno affermato i dipendenti che si sono sfogati con i media sotto la protezione dell'anonimato, e quello che l'azienda ha risposto.

IL SINDACATO
Nel frattempo però i dipendenti hanno riportato un grande successo sindacale, nel magazzino di New York. Da quando avevano votato a favore dell'attivazione del sindacato, l'anno scorso, Amazon aveva lottato duramente per invalidare il voto. Ma ieri il National Labour Relations Board ha stabilito che le elezioni erano corrette. La sentenza significa che l'Amazon Labor Union (Alu) è stata ufficialmente certificata per rappresentare i dipendenti, e Amazon dovrà negoziare con loro: «Abbiamo battuto Amazon onestamente - ha twittato il presidente dell'Alu Christian Smalls - Ora è il momento di firmare un contratto!».

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