Alla Pugacheva, la "Tina Turner russa" scende in piazza contro Putin: «Basta con i nostri soldati morti»

Putin, il dissenso contro la guerra guidato dall'iconica pop russa che scende in piazza: «Basta morti»
di Cristiana Mangani
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Lunedì 19 Settembre 2022, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 21:10

Dagli oligarchi ai manager, dagli sportivi agli artisti, cresce il dissenso a Mosca. Al coro di chi ritiene che la guerra in Ucraina sia stata un grosso errore si è aggiunta un'icona della canzone russa, una star molto conosciuta nel Paese: Alla Pugacheva che è scesa pubblicamente in piazza per denunciare il conflitto. «La morte dei soldati - ha dichiarato - avviene per scopi illusori che rendono il Paese un paria e la vita dei nostri cittadini estremamente difficile». La cantante russa ha fatto anche di più e ha chiesto di essere inclusa tra gli "agenti stranieri" per le sue critiche alla guerra.

Pugacheva ha rappresentato la Russia all'Eurovision nel 1997 ed è una star popolarissima in Russia. «Vi chiedo di iscrivermi ai ranghi degli agenti stranieri del mio amato Paese», ha detto nell'appello pubblicato su Instagram. Venerdì scorso il ministero della Giustizia aveva incluso il marito di Pugacheva, il presentatore televisivo Maxim Galkin, nell'elenco degli agenti stranieri. Quella di “agente straniero” (foreign agent) è una formula che per la legge russa indica persone oppure organizzazioni che secondo il governo ricevono fondi dall’estero per svolgere attività antigovernativa: Galkin, comico, presentatore televisivo e a sua volta cantante, è finito la scorsa settimana nella black list del Cremlino.

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Pugacheva ha 73 anni ed è famosa sia in Russia sia in molti paesi che avevano fatto parte dell’Unione Sovietica fin dagli anni Settanta. Sui social network ha definito suo marito «un vero e incorruttibile patriota russo», il quale secondo lei desidera solo «che i nostri giovani smettano di morire per scopi illusori». Il 24 febbraio, all’inizio dell’invasione, Galkin aveva scritto su Instagram un post che diceva: «Non riesco a descrivere quello che sto provando adesso. Com’è possibile tutto ciò? Non c’è giustificazione per la guerra! No alla guerra!».

A io marzo Pugacheva e Galkin, che ha 46 anni, avevano lasciato la Russia per andare a vivere in Israele con i loro figli.

L'annuncio della solidarietà della cantante al marito e le sue critiche alla guerra sono significative perché lei appartiene alla generazione del presidente Vladimir Putin ed è una cantante amata dagli anziani che tendono a sostenere il Cremlino.

Il suo gesto è uno schiaffo notevole da parte di una 'celebrity' alle autorità russe, che negli ultimi anni hanno soffocato con il pugno di ferro il dissenso.

L'artista è considerata una mega star nel Paese, ha venduto circa 250 milioni di dischi e ricevuto innumerevoli premi. Il New York Times l'ha definita «la dea del pop russo, Tina Turner di Mosca con un pizzico di Edith Piaf». Dopo il trasferimento in Israele, Galkin ha continuato ad accusare le autorità russe di mentire sui crimini di guerra in Ucraina, condannando i crimini commessi a Bucha e la distruzione di Mariupol, come riportato dal quotidiano Haaretz.

Già nel 2014, Pugacheva aveva firmato una petizione a sostegno del musicista russo Andrei Makarevich, che ha criticato l'invasione russa della Crimea e le attività russe nella regione del Donbass. Ad agosto, ha detto che sarebbe tornata in Russia da Israele con la promessa che avrebbe «messo le cose in ordine». Ed effettivamente si è recata a Mosca sabato scorso: le sue immagini sono state pubblicate su Instagram.

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La legge russa sugli "agenti stranieri" è stata introdotta nel 2012. Apparentemente doveva costringere persone e organizzazioni a dichiarare il sostegno che ricevevano dall'esterno della Russia, ma è stata utilizzata per reprimere i critici del Cremlino. Anche la FKB, l'organizzazione anticorruzione guidata dal politico dell'opposizione Alexei Navalny, è stata etichettata come agente straniero, prima di essere infine designata come gruppo estremista nel 2021. A luglio, la formulazione della legge è stata ampliata per coprire chiunque si ritenesse sotto "influenza straniera".

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