Al Zawahiri morto, R9X Hellfire: come funziona il missile americano a sei lame che ha ucciso il leader di Al Qaeda

Non è la prima volta che gli Stati Uniti si servono di quest'arma

Ayman al-Zawahiri, R9X Hellfire: come funziona il missile americano a sei lame usato contro i terroristi
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Martedì 2 Agosto 2022, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 14:28

Il leader di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, è solo l'ultimo bersaglio del potentissimo missile Agm-114 R9X, conosciuto come "Hellfire". Il leader terrorista aveva 71 anni. La Casa Bianca ha rivelato ieri che, un drone aveva lanciato proprio due missili Hellfire R9X contro al-Zawahiri mentre era affacciato sul balcone di casa sua. 

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Come funzionano gli "Hellfire"

L'R9X è considerato una delle armi di precisioni più letali al mondo.

Il missile "hell fire" è famoso non solo per la sua certezza nell'abbattare i bersagli ma, soprattuto per non causare danni collaterali alle persone e agli ambienti circostanti. L'arma trasporta 45 kg di metallo rinforzato nella sua punta, con sei lame estensibili progettate per distruggere il bersaglio all'impatto, senza innescare un'esplosione che potrebbe rivelarsi mortale per chiunque si trovi nelle vicinanze.

Come da buona tradizione americana, le armi da guerra hanno vari soprannomi, spesso ben identificativi riguardo la loro efficacia e letalità. L'R9X hellfire , soprannominato “blade bomb”, “ninja bomb” e “flying Ginsu” (quest'ultimo rimanda a una marca di famosi coltelli pubblicizzati negli Stati Uniti), era stato in principio sviluppato come arma di dotazione per gli elicotteri d’attacco Ah-64 “Apache”, per colpire i carri armati. Oggi viene usato da quasi tutti i reparti dell'esercito americano.  

Ne esistono diverse varianti (la prima versione è stata introdotta nel 1982), in generale si tratta di un missile a guida laser per attacchi di precisione. Lo sviluppo del missile così come lo conosciamo oggi, sarebbe iniziato durante il primo mandato dell’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il fine era quello di evitare vittime civili durante le campagne militari in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Siria, Somalia e Yemen. L'arma è entrata "in servizio" nel 2011.

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Cosa succede quando l'arma aggancia il bersaglio

Una volta individuato il bersaglio, l’AGM-114 R9X non avendo una testata bellica, non esplode. Il missile al momento dell'impatto con il suo obiettivo spiega (letteralmente) sei lame affilate dal suo corpo cilindrico, distruggendo di fatto il target designato senza danneggiare le persone nelle vicinanze. A differenza dei frammenti generati da un’esplosione, la lama ha un dispiegamento massimo che varia a seconda di chi si trovi vicino al bersaglio. Permetterebbe quindi anche di uccidere un passeggero senza colpire il guidatore all’interno di un veicolo o viceversa.

I bersagli, infatti, non vengono agganciati se il rischio rischio di colpire obiettivi “collaterali” è troppo alto. Il missile è prodotto dalla Lockheed Martin e dalla Northrop Gumman. Non è chiaro quanti missili R9X abbia in suo possesso il Pentagono. L'R9X non è menzionato nelle richieste di budget 2022 per l'approvvigionamento di missili. Secondo il New York Times , il Joint Special Operations Command ha confermato l'uso dell'R9X due volte, nel 2019 e nel 2020 (potrebbe essere stata l'arma che ha ucciso il generale iraniano, nemico degli USA, Qasem Soleimani, durante l'amministrazione Trump). Ma secondo quanto riferito è stato utilizzato in quasi una dozzina di altre occasioni per eliminare obiettivi specifici.

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