Afghanistan, le truppe britanniche salvano 170 tra cani e gatti: «E ora troveranno una famiglia»

Afghanistan, le truppe britanniche salvano 170 tra cani e gatti: «E ora troveranno una famiglia»
di Cristiana Mangani
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Lunedì 30 Agosto 2021, 18:51 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 07:53

Non solo esseri umani: la campagna per la salvezza dal caos in Afghanistan ha riguardato anche gli animali. A raccontarlo è il presidente dell'organizzazione benefica Pen Farthing che ha elogiato le truppe britanniche che hanno contribuito a portare dall'Afghanistan in fiamme, 170 cani e gatti nel Regno Unito. L'ex marine ha rivelato che quasi tutti i suoi 170 randagi stanno per essere adottati da famiglie britanniche e ha raccontato «gli sforzi fenomenali» fatti dai militari inglesi per portarli via da morte certa. Durante il viaggio, cinque gatti sono morti per i gas lacrimogeni e gli effetti dell'attentato all'aeroporto di Kabul.

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Farthing, 52 anni, è atterrato ieri a Heathrow, dove ha supervisionato le condizioni degli animali e il loro sbarco. L'uomo ha riportato ferite e contusioni durante il trasferimento delle casse contenenti gli animali che hanno viaggiato all'infinito da Kabul all'Uzbekistan e poi a Londra«Dal momento in cui ho incontrato le truppe britanniche, durante il passaggio di consegne talebano-britannico, oh mio Dio, quei ragazzi sono stati assolutamente fantastici, fantastici - ha dichiarato -.

I marines e l'esercito tendono ad avere un po' di rivalità, ma non avrei potuto essere più felice di vederli al checkpoint. Abbiamo avuto solo un'ora per sistemare gli animali e sono venuti in aiuto anche militari americani che, in quel momento, non erano in servizio, e molte altre persone.

«Molti sono già stati adottati»

L'ex marine, che è stato accolto a Heathrow da un team di veterinari, ha aggiunto: «Quando gli animali sono scesi in aeroporto, penso che fossero scioccati e stressati per il lungo viaggio, ma hanno certamente percepito che sarebbero andati in un posto migliore. Molti sono già stati adottati»

L'animalista Dominic Dyer, ieri sera ha twittato le foto di tre dei cani, scrivendo: «È meraviglioso vedere i cani dell'Associazione tornare dall'Afghanistan in buona salute, nonostante il ministero della Difesa fosse più propenso a sopprimerli». Farthing si sta ora dirigendo a Oslo per rincontrare sua moglie. La storia dei cani e i gatti afghani ha colpito al cuore gli amanti degli animali di tutto il mondo. Pen era un Royal Marine che, durante il suo dispiegamento in Afghanistan del 2006, ha visto in prima persona la difficile situazione dei cani e dei gatti randagi che vagavano per la città di Nawzad. Tutti animali che portavano conforto e allegria ai militari britannici che si trovavano nella zona. Da allora ha ospitato più di 1.700 animali, molti che sono diventati grandi “amici” con i soldati in prima linea. C'è chi li ha accolti in casa, come il canetto Mutt che è stato preso per ricordare il figlio morto di Tony Lewis e della moglie Sandi.

È stato un ritorno a casa doloroso per il bastardino che avrebbe dovuto iniziare una nuova vita nel Regno Unito con il figlio, Conrad, un paracadutista di 22 anni che è stato ucciso da un cecchino talebano a Helmand. Tony, 59 anni, ha dichiarato: «Conrad era al suo primo turno di servizio nel 2010 quando ha incontrato Pegasus. In una delle sue prime lettere a casa ha raccontato dei cani che erano nel campo e che Peg era uno di loro. Ci ha detto che gli aveva insegnato a sedersi e dare la zampa per un biscotto. Con l'aiuto del Reggimento paracadutisti, Nowzad è riuscita a evacuare Peg in elicottero e a portarla a Kabul. Mia moglie ha dichiarato all'epoca: "Non posso più aiutare mio figlio, ma posso aiutare il suo cane". Sentiva che in Peg c'era un po' di lui e che meritava di tornare a vivere nel verdeggiante Warwickshire».

Donna Matthews, 57 anni, dello Shropshire, è un'ex Wren che si era offerta volontaria per il ministero della Difesa, gestendo una squadra di meccanici a Camp Bastion quando ha incontrato due gatti-fratelli, che ha chiamato C-For  e Trevor. Una storia di amore e fedeltà, il cui elenco si allunga ogni giorno di più.

 

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