Adela, la spia russa e la misteriosa morte del marito un anno dopo le nozze (a Valmontone)

La famiglia dell'uomo chiede se non sussista un legame tra il “sì” alla spia di Mosca e l'insorgere di quella malattia rara e fulminante

Adela, la spia russa e il giallo del matrimonio: aveva un marito, morto un anno dopo le nozze
di Gianluca Cordella
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Giovedì 1 Settembre 2022, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 06:06

La vita mondana a Posillipo, la sua azienda di gioielli, le frequentazioni al Lions Club e i contatti con gli ufficiali della Nato e della Marina statunitense. E, adesso, spunta anche un matrimonio. Durato appena un anno, finito con la morte misteriosa del coniuge e, soprattutto, del quale nessuno era a conoscenza. Nemmeno la famiglia dell'uomo. Emergono nuovi dettagli sulla storia di Maria Adela Kuhfeldt Rivera, la spia russa protagonista «della più clamorosa operazione d'intelligence» realizzata dalla Russia in Italia. Stando all'inchiesta condotta da Repubblica con il sito investigativo Bellingcat, Der Spiegel e The Insider, la 007 del Cremlino nel luglio del 2012 sposò a Valmontone – nozze celebrate dal sindaco - Danilo Alfredo Muñoz Pogoreltsev, trentenne di mamma russa e papà italo-ecuadoriano. Danilo che di lì a poco si ammalerà di una misteriosa malattia fino alla morte nel luglio dell'anno successivo. E ora i familiari, che hanno scoperto delle nozze solo dopo la pubblicazione dell'inchiesta, si chiedono se non sussista un legame tra il “sì” alla spia di Mosca e l'insorgere di quella malattia rara e fulminante. «Mia madre ha detto che diversi aspetti della morte di mio fratello le sono sembrati strani: soprattutto che la malattia fosse stata così veloce», ha raccontato a Repubblica Olga Svetlana Muñoz Pogoreltseva, la sorella di Danilo.

Anche per lei un passato in Italia, dal 2004 fino al 2011, quando si è laureata in veterinaria all'Università di Bologna. Poi Londra, di nuovo l'Italia (Padova), quindi gli Stati Uniti, in Florida, nel team della professoressa Roberta Capua. Una giramondo, un po' come il fratello, che però, a differenza sua, «non ha mai lavorato, l'ha sempre mantenuto mia madre». Si sono visti nel 2005, poi – spiega Olga – della vita del fratello si sa sempre meno, al punto che lei stessa ammette di aver sempre immaginato che Danilo tra il 2007 e il 2013 abbia vissuto a Barcellona. Dove era effettivamente stato per un master in psicologia dopo essersi laureato a Mosca, ma dove evidentemente non è rimasto così a lungo. Come e quando abbia conosciuto Maria Adela è un mistero. «Io non avevo mai sentito quel nome, non ne sapevo nulla – spiega ancora a Repubblica la sorella - Danilo telefonava a nostra madre quasi tutti i giorni, ma non le ha mai parlato né del matrimonio né di questa donna.

A noi risultava avesse una fidanzata a Mosca».

La “mossa” è perfettamente spiegabile nell'ottica della spia che stava cercando da anni di avere un passaporto non russo. Già nel 2005 aveva provato a ottenere la cittadinanza peruviana – sosteneva che la mamma fosse originaria di quelle parti – ma incappò in un errore grossolano: il certificato di battesimo della parrocchia di Cristo Liberador di Lima era datato 1° settembre 1978, peccato che la chiesa in questione sia sorta dopo quella data. Insomma, domanda respinta e denuncia penale da parte delle autorità. Nel 2011 provò invece ad ottenere il documento tedesco, sfruttando le presunte generalità del padre. Ma anche questa volta fu un nulla di fatto. Papà tedesco e mamma peruviana: e il passaporto di Mosca? Sostenne che la madre l'avesse abbanondata a Mosca nel 1980 – quando aveva appena 2 anni - in occasione delle Olimpiadi... Il matrimonio con Danilo era insomma il modo per garantirsi il passaporto italiano.

La malattia

Il resto è tutto un mistero. L'uomo, dopo le nozze, comincia frequentissimi viaggi a Mosca. Inizia a stare male e nel febbraio del 2013 ne parla con la madre che lo trascina da un medico in Ecuador, che però immagina si tratti di un virus intestinale. Ma le condizioni dell'uomo peggiorano rapidamente, proprio in concomitanza del suo nuovo lavoro, da marzo 2013 per un'azienda di videogame a Mosca. Inizia una serie di ricoveri in ospedale fino a luglio, quando Danilo muore ufficialmente per «polmonite bilaterale e lupus sistemico», sindrome molto rara nei giovani. E Maria Adela? Portava avanti a Posillipo la sua azienda di gioielli creata nel 2012, frequentava il Lions Club e intesseva rapporti di amicizia con ufficiali della Nato e della VI Flotta navale americana. Fino al 2018. Lì si perdono defintivamente le sue tracce: torna in Russia e riprende il suo vero nome, Olga Kolobova. Poi il vuoto.

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