Le ville, gli yacht, una delle squadre di calcio più redditizie del mondo. Ora che il patrimonio sterminato di Roman Abramovich è stato attaccato dalle sanzioni, l’oligarca amico di Vladimir Putin sta cercando di mettere al riparo le sue ricchezze: circa 13 miliardi di euro. Lo sta facendo ormai da mesi: in febbraio ha messo sul mercato la sua residenza di Kensington Palace Gardens, a Londra, nella cosiddetta “via dei miliardari”. Un immobile che si trova accanto al palazzo di William e Kate e vicino all’ambasciata russa: una magione lussuosissima, con 15 stanze da letto, che vale quasi 200 milioni di euro. Abramovich avrebbe cercato di disfarsi anche delle sue altre proprietà londinesi, compresa la casa di Chelsea, acquistata nel 2018 per circa 25 milioni di euro.
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La cessione del Chelsea
Da mesi l'oligarca è al lavoro anche per togliere il suo nome dalla squadra di calcio che possiede: nelle scorse settimane ha annunciato che avrebbe passato la guida del Chelsea alla fondazione di beneficenza del club: il primo passo verso la cessione della proprietà. Il governo britannico, però, ha già congelato tutti i beni di Abramovich e ha imposto un bando al miliardario. Il magnate aveva annunciato che i proventi della vendita sarebbero stati donati alle vittime della guerra in Ucraina e alle loro famiglie, e qualche giorno prima si era anche accreditato come mediatore fra Kiev e Mosca. Le offerte per l’acquisto del Chelsea sono centinaia e in pole position, secondo il Guardian, c’è il consorzio composto dal miliardario svizzero Hansjörg Wyss, dall’investitore americano Todd Boehly, che possiede in parte i Dodgers, e dall’uomo d’affari britannico Jonathan Goldstein, amministratore delegato di Cain International e tifoso del Tottenham.
Dopo quelle britanniche, sono arrivate anche le sanzioni dell’Unione Europea. Abramovich è corso ai ripari e ha iniziato a spostare pezzi del suo immenso patrimonio: lo yacht Solaris, che vale oltre mezzo miliardo di euro, è salpato la scorsa settimana da Barcellona. L’equipaggio è partito in tutta fretta, senza nemmeno dare tempo ai meccanici di ultimare le riparazioni e le operazioni di manutenzione che erano in programma. La meta era il Montenegro, ma la sosta è stata breve: anche il Paese balcanico ha annunciato che si sarebbe adeguato alle sanzioni europee. Il Solaris è quindi ripartito, diretto in Turchia, almeno per il momento. L’altra mega-barca di lusso di Abramovich, l’Eclipse, è invece stata spostata dall’isola caraibica di Saint Martin, che fa parte dell’Ue. Nei giorni scorsi il jet privato dell'oligarca è stato avvistato in aeroporto a Tel Aviv: era diretto a Mosca.
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