Con il diritto d'aborto messo in serio dubbio negli Stati Uniti, alcune multinazionali stanno già pensando ad alcune contromisure per le dipendenti. E così Starbucks, nota catena di caffè con sede a Seattle, aggiungerà la copertura dei viaggi per l'aborto ai benefit sanitari. La multinazionale che ha da poco aperto un negozio anche a Roma rimborserà le lavoratrici statunitensi se devono viaggiare a più di 100 miglia da casa per abortire. La comunicazione è stata data lunedì.
Starbucks is expanding its US benefits to cover travel for abortion and gender-affirming procedures.
Employees and their dependents who don’t have access to those procedures within 100 miles of their home can be reimbursed for eligible travel expenses. https://t.co/WJljvddhM8 pic.twitter.com/wpfx8UVtlJ— Ad Age (@adage) May 16, 2022
La politica di Starbucks
Starbucks ha coltivato con cura la sua immagine nel corso degli anni come azienda progressista, difendendo questioni come il matrimonio gay e offrendo ai suoi dipendenti vantaggi migliori rispetto ad altri grandi operatori.
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Amazon e Microsoft seguono la catena di caffè
La catena di caffè globale si unisce ad Amazon.com Inc (AMZN.O), Microsoft Corp (MSFT.O) e a un piccolo ma crescente elenco di altre aziende che offrono questo beneficio, dato che alcuni Stati americani impongono restrizioni più severe sull'aborto.
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Il diritto d'aborto
La questione sul diritto d'aborto è diventata urgente dopo che il sito web Politico ha pubblicato una bozza di parere trapelata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.