Uomini coperti di polvere. Torri che si sbriciolano. Il deserto, le spie, gli eroi umani e quelli sovrumani. «Niente sarà più uguale dopo i fatti di New York», dice Tony Stark, volto umano del supereroe Iron Man, in Iron Man 3 del 2013. Non si riferisce alle Torri Gemelle, ma il pubblico capisce al volo il riferimento: nemmeno i supereroi sarebbero stati gli stessi, se le Torri non fossero cadute. Niente come la cultura popolare degli ultimi vent’anni, infatti, è stato specchio fedele della reazione che il mondo occidentale ha avuto nei confronti dell’11 settembre: negazione, depressione, accettazione.
11 settembre, la reazione/La grande paura che ha reso più forti tutti noi
Il tentativo del cinema
La rimozione, immediata, si è esercitata innanzitutto al cinema, attraverso la censura delle immagini di guerra e distruzione, le stesse che negli anni Novanta avevano fatto la fortuna di film come Independence Day e Armageddon: il primo a trovare il coraggio di tornare a uno scenario apocalittico è, nel 2005, Steven Spielberg con La guerra dei mondi, in cui il nemico è alieno ma le conseguenze della distruzione molto umane.
L'elaborazione del lutto
Consumata attraverso la fuga in mondi lontani e confortanti, quelli della fantasia e dei prodotti per famiglie, l’elaborazione del lutto dell’11 settembre fa la fortuna delle grandi saghe, da I pirati dei Caraibi a Harry Potter fino a Il signore degli anelli, mentre la televisione mette in scena la paranoia con serie come Lost e Six Feet Under - prima che gli zombi di The Walking Dead arrivino a raccontare, con potenza iconica, il concetto del male che si insinua nella vita ordinaria. Ma sono i supereroi a ergersi a paladini del ritorno alla normalità: quando Marvel presenta la sua versione degli attacchi lo fa per la prima volta in un fumetto, Spider-Man Vol. 2, numero 36, presentando la tragedia come qualcosa che riunisce non solo gli eroi, ma anche i cattivi (piange persino il dottor Destino). Dallo Spider Man eroe del 2014 al grande ritorno di Capitan America con il suo scudo, da Bruce Wayne che vede crollare la Wayne Tower in Batman v Superman, il trionfo dei supereroi - che si tratti di civili dotati di superpoteri, di superuomini con debolezze mortali, o di uomini i normali in situazioni straordinarie - si rende necessario in un mondo che ha perso le proprie certezze, ma desidera disperatamente mettersi in scena per comprendersi meglio.