Da Hilary Duff a Madonna, pazze per il pilates

Hilary Duff, Reese Witherspoon e Vanessa Hudgens
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Martedì 1 Luglio 2014, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 11:40

ROMA - Forse non tutti sanno che il pilates, che sta conoscendo negli ultimi anni un vero boom tra Usa e Europa è un metodo nato all'inizio del Novecento dalle idee del trainer tedesco Joseph Pilates, che aprì il primo studio nel quartiere newyorkese di Broadway, all'interno di un condominio popolato da scuole di danza e teatro.

Il pilates ha affascinato da subito le star dell'epoca come Katherine Hepburn, Lauren Bacall, Martha Graham e non ha mai smesso.

Oggi a seguirlo ci sono, tra gli altri, Hilary Duff, Reese Witherspoon, Vanessa Hudgens, Madonna, Sarah Jessica Parker e Gwyneth Paltrow; ma anche Brad Pitt, Willem Dafoe e David Beckham.

«Gli esercizi di pilates migliorano flessibilità, equilibrio e coordinazione, alimentando una muscolatura forte e tonica e una postura longilinea ed equilibrata», spiega Filippo Dini, istruttore accreditato dello Studio ArteMovimento.

Che prosegue elencandone i vantaggi: «Il metodo classico ideato da Pilates prevede l'utilizzo di quattro macchinari (reformer, chair, ladder barrel e reformer trapeze), in grado di supportare problematiche specifiche come quelle post traumatiche o di rendere più intensivo il livello di allenamento.

Il vero pilates, dunque, è quello fatto con queste macchine: la larga diffusione ha portato purtroppo in palestre non specializzate, con istruttori non qualificati, una forma molto più simile al fitness, da cui è necessario diffidare, perché priva della vera efficacia e della motivazione della disciplina inventata con grande intuizione da Pilates».

Tra i motivi del successo del pilates ci i risultati concreti e la personalizzazione a seconda delle esigenze e degli obiettivi, sia che si tratti di migliorare il proprio aspetto fisico che di aumentare le prestazioni fisiche.

«Il pilates è anche considerato una tecnica fondamentale di supporto alla danza e allo sport. Tuttavia è adatto a tutti, anche alle donne in gravidanza.

L'obiettivo è il lavoro sulla consapevolezza, sulla forza, sulla resistenza, importanti per l'utilizzo del corpo come mezzo espressivo e come gesto sportivo», conclude Dini.

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