Da Barneys New York 17 trans come testimonial. Scandalo? No, solo voglia di naturalezza

Katie Hill e Arin Andrews per Barneys New York ph Bruce Weber
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Venerdì 18 Aprile 2014, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 13:19

NEW YORK - Arin Andrews, Edie Charles, Valentijn de Hingh, Ashley de la Cruz, Sawyer Devuyst, Peche Di, Dezjorn Gauthier, Trevon Haynes, Katie Hill, Eve Lindley, Niki M'nray, Ryley Pogensky, Ines Rau, May Simon, Ahya Taylor, Maxie Neu e Gisele Xtravaganza.


Sono questi i nomi di diciassette donne e uomini straordinari, transgender con diverse esperienze e storie personali uniche, divenuti i volti della campagna Primavera 2014 della catena di lusso Barneys New York, intitolata «Brothers, Sisters, Sons & Daughters» (Fratelli, Sorelle , Figli & Figlie) e lanciata in esclusiva su The Window.

Immortalati dal celebre Bruce Weber a New York, molti dei protagonisti sono stati fotografati e filmati circondati da familiari, amici e persone care.

Raffigurando queste connessioni umane, Weber è stato in grado di rappresentare sia le lotte sia i trionfi che una persona transgender può affrontare in relazione alla propria identità di genere.

La Barneys New York si è detta orgogliosa di sostenere la comunità transgender, raccontando alcune delle sue incredibili storie. A corredare le immagini ampliando il progetto le interviste di Patricia Bosworth, redattrice di lunga data a Vanity Fair e autrice, che ha parlato con ogni modello per scoprire una piccola parte della sua storia di vita unica e personale.

I dialoghi affrontano questioni di bullismo, di discriminazione, di abbandono, di autostima e di amore incondizionato. Tra i primi a essere incontrati dalla Bosworth ci sono stati Katie Hill e Arin Andrews. Katie è stato il primo studente transgender a passare per la sua scuola in Oklahoma, nel 2012; lei e Arin (ex fidanzati) sono divenuti in seguito amici rincontrandosi in un gruppo di sostegno transgender.

Il loro coraggio, l'ammirevole senso di sé e la determinazione ad aiutare altri che hanno condiviso le loro esperienze li hanno trasformati in un modello non solo per i tanti giovani della comunità trans, ma per tutti noi.

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