Kendall Jenner si confessa su Vogue: «Non sono gay, ma chi lo sa»

Kendall Jenner si confessa su Vogue: «Non sono gay, ma chi lo sa»
di Gaia Mellone
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Sabato 17 Marzo 2018, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 21:20
«Non ho nulla da nascondere». Così racconta la modella e influencer Kendall Jenner, una delle figlie prodigio della famiglia Kardashian. Lo fa dalla copertina di Vogue, la bibbia dei fashion magazine che per la 13esima volta (includendo le edizioni straniere) la sceglie per la coverstory.

Fotografata da Mert &Marcus, la modella indossa abiti e gioielli Chanel Haute Couture, scelti per lei dallo Stylist Tonne Goodman che ha curato l’intero servizio fotografico primaverile. Ventidue anni, 1,79 d’altezza, e il record di essere la modella più pagata del momento: secondo Forbes, il suo guadagno dell’ultimo anno si aggirava intorno ai 12 milioni. Certo, vanno contati anche i guadagni delle collezioni da stilista, il suo lavoro da Influencer e da star dei reality show.

Eppure, la ragazza che emerge dall’intervista di Jonathan Van Meter sembra una persona normale. Parla dei suoi animali, delle sue passioni, dei suoi “dubbi esistenziali”, alcuni dei quali presentati nel video pubblicato sul sito di Vogue. Mentre si lava i denti si chiede quanti peli ci siano in un sopracciglio, se il colore delle pareti sia menta o pistacchio, e chi sia mai stata la prima modella della storia.


Kendall parla inoltre della sua sessualità, con una genuinità che forse la differenzia dalle sorelle : «Non sono gay, ma chi lo sa! Credo che i pettegolezzi sulla mia sessualità siano iniziati perché a differenza delle mie sorelle non ho mai mostrato il mio fidanzato». Kendall però decide di toccare anche temi ben più seri. Combatte gli stereotipi sulla perfezione delle modelle dal 2015, quando confessò apertamente di soffrire di acne, come qualsiasi ragazza normale. Tanto che sul red carpet dei Golden Globes 2018 si è mostrata bellissima con la pelle tutt’altro che levigata e piallata. Da premio anche la risposta data agli utenti Twitter che erano insorti: «Non lasciate che queste st******* vi fermino».

In quell’occasione si era espressa anche sul movimento #TimesUp, che aveva portato il colore nero all’evento. Su Twitter aveva scritto di essere “onorata di partecipare ad un evento con donne di cosi alto livello e spessore”. Al giornalista di Vogue confessa di essere stata fortunata, e non aver mai subito violenze in prima persona, anche se sono una routine anche nel mondo della moda e non solo del cinema. “Fortunatamente non mi sono mai trovata in una situazione del genere in tutta la mia vita “ si legge nell’articolo, “ne ho sentito parlare per così tanto tempo, sono consapevole che succede. Detto questo trovo che sia significativo che in un momento cosi difficile un gruppo di donne si unisca e faccia forza l’un l’altra per dire che ‘no, non ci va bene e non la prendiamo alla leggera, che combatteremo con tutte le nostre forze’“.
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