È stato un Natale all’insegna della solidarietà con un tocco fashion per la onlus Happy Family Grajaú che, in Italia e all’estero, quotidianamente si occupa dei più piccoli e degli adolescenti in situazioni di difficoltà economiche e scolastiche. A causa della pandemia, e considerando l’impossibilità di realizzare eventi charity dal vivo per la periodica raccolta fondi, l’organizzazione umanitaria quest’anno ha deciso di mettere in vendita sul proprio sito alcune stilose t-shirt e il ricavato sarà completamente devoluto ai progetti futuri per il sostegno di case famiglia e strutture ospedaliere. «Aiutiamo chi ha più bisogno regalando una maglietta, così supporteremo chi non riceverà regali», fanno sapere i soci fondatori Andrea e Simone De Petris insieme a Stefano Fazi.
Durante l’isolamento primaverile, inoltre, la onlus ha portato avanti il suo obiettivo filantropico, consegnando ai reparti di terapia intensiva dei tablet affinché molti dei pazienti riuscissero a sentirsi vicini ai loro famigliari e parenti in pieno lockdown. Un’altra recente idea è nata dopo un viaggio dei tre fondatori a Bukavu, cittadina africana della Repubblica Democratica del Congo, nel villaggio di Mbobero, che si trova nella regione orientale: l’“Happy style” arriva come una goccia di salvezza in una terra, che è un mare devastato dalle guerre civili, mediante la costruzione dell’École Primaire, garantendo per il quinquennio elementare l’istruzione di base e l'alfabetizzazione. Happy Family Grajaú è formata da un gruppo di amici professionisti romani i quali, da ormai 10 anni, coltivano lo stesso sogno impegnandosi nel volontariato. L’attività benefica si sviluppa soprattutto nella Capitale, collaborando con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, l’Istituto neurotraumatologico italiano e il policlinico Umberto I, ma non solo. Oltre i confini nazionali, la onlus affianca le missioni delle Suore Dorotee di Don Luca Passi con il Centro educativo “Santa Dorotea”, situato nel Parque Residencial Cocaia della zona di Grajaú, uno dei quartieri periferici meridionali di San Paolo del Brasile dove criminalità, povertà, degrado e violenza toccano vette impensabili.