Addio al re del cashmere Sergio Loro Piana: amava i cavalli e le barche a vela

Addio al re del cashmere Sergio Loro Piana: amava i cavalli e le barche a vela
di Maria Latella
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Sabato 21 Dicembre 2013, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 20:26
Il paradosso che proprio a lui, Sergio Loro Piana, 65 anni, proprietario di un brand diventato famoso evitando accuratamente la ribalta, proprio a lui, dunque, toccato di fare notizia nell'arco di soli cinque mesi.

A luglio, quando con il fratello Pier Luigi decise di vendere l'azienda al gruppo francese LVMH. Ieri quando la famiglia ne ha annunciato la morte, avvenuta in casa, a Milano, dopo un aggravarsi di un male scoperto solo un paio di mesi fa. Lascia la moglie Luisa, che condivideva con lui la passione per i cavalli e la barca a vela, e tre figli.



Non sempre un imprenditore corrisponde, in un modo anche fisico, alla sua azienda e ai suoi prodotti. Sergio Loro Piana, sì. Era perfettamente compatibile con la classe delle sue giacche, dei suoi pullover di cashmere o di vicuna, un'eleganza senza tempo, di qualità, solida e raffinata. Anche lui era, in fondo, un uomo d'altri tempi. E, come facevano i capifamiglia d'altri tempi, prima di andarsene ha voluto lasciare tutto in ordine.



LA MALATTIA

«Ora forse si capirà meglio il senso della cessione. Quelli che a luglio hanno polemizzato sull'ennesimo marchio italiano venduto agli stranieri avranno la risposta che cercavano», commentano nel mondo della moda. Ma a luglio, sostengono gli amici di famiglia, Sergio Loro Piana non sapeva ancora di avere pochi mesi di vita. Certo, in passato aveva già lottato contro la malattia, affrontato un trapianto di reni, ma poi c'era stata un'eccellente ripresa e dunque nessuno poteva prevedere una fine così rapida.



IL CASO MONCLER

Nessuno, tantomeno lui, poteva immaginare che mentre si preparava a rallentare il ritmo della vita professionale, restando in azienda col venti per cento ma godendo di più di tutto il resto, un tumore fulmineo e inoperabile troncasse sogni e progetti. Nel mondo degli imprenditori della moda, con ammirazione più che con invidia, lo si immaginava intento a godersi i due miliardi di euro che col fratello Pierluigi, il presidente dell'azienda, aveva incassato dalla vendita.



Una mossa fulminea, la cessione, portata avanti in assoluta segretezza, senza advisor. Giorni fa un banchiere milanese rifletteva proprio sulla vendita di Loro Piana a LVMH e sosteneva che oggi, alla luce del successo della quotazione in Borsa di Moncler, i due fratelli avrebbero potuto spuntare un prezzo addirittura più alto. «Se avessero aspettato...», diceva. Ma, appunto, Sergio Loro Piana aveva valutato di non poter aspettare. I suoi figli sono ancora molto giovani, e per quotarsi in Borsa, come ora usa, bisogna anche sottoporsi ai road show, alle interviste, a un tour de force che forse gli era sembrato eccessivo.



LA FAMIGLIA

Assai rispettati in un ambiente che non risparmia rasoiate, Sergio e Pierluigi Loro Piana hanno consolidato negli anni la reputazione già coltivata dal piemontese padre Franco (l’azienda era stata fondata da Pietro nel 1924 e l’anno prossimo ricorrono i 90 anni), sviluppando una rete di 130 negozi nel mondo. «Dici Loro Piana e pensi al lusso che non appare, a filati di una qualità altissima, al rispetto sempre rigorosamente osservato nei confronti gli animali da cui deriva la vicuna o il cashmere dei loro prodotti», ricorda un'esperta del settore come il direttore di "Amica" Emanuela Testori.



Brunello Cucinelli, un altro rispettato signore del cashmere italiano, dice di avere infiniti debiti di gratitudine nei confronti della famiglia Loro Piana: «Mi sento come può sentirsi un amico addolorato. Uno che ha perso un consigliere, un ispiratore. Sergio Loro Piana era un uomo allegro, divertente, un grande sostenitore della bellezza e dell'unicità. Ed era, soprattutto, un uomo perbene».
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