Hermès fa causa all’azionista Lvhm:
«L’ingresso nel capitale fu irregolare»

Victoria Silvsted con la Birkin Hermès (birkinwatcher)
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Lunedì 10 Settembre 2012, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 16:56
PARIGI - Mentre infuria la bufera su Bernard Arnault, numero uno di Lvmh e uomo pi ricco di Francia che, per sfuggire alla maxi imposta del 75% varata a tempo record dal governo socialista, avrebbe inoltrato la
richiesta per ottenere la cittadinanza belga, il mondo transalpino del lusso fa i conti con una vera e propria guerra a colpi di carte bollate che vede sulle barricate da una parte il colosso guidato da Arnault e dall’altra il gruppo Hermès. Le famiglie Puech, Domas e Guerrand che controllano il 70% della maison, conosciuta in tutto il mondo per le sue borse, hanno deciso di portare in tribunale Lvmh per le procedure irregolari che avrebbero contraddistinto l’ingresso nel capitale del gruppo, iniziato ad ottobre 2010.



In quell’occasione il gruppo di Arnault riuscì a stabilire il controllo sul 17,2% del capitale di Hermès e, più recentemente, con un blitz nell’azionariato, ha accresciuto la propria quota portandola al 22,28%. La politica aggressiva di Arnault, politicamente vicino all’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, ha però messo in allarme i vertici della maison, da sempre gelosi dell’autonomia del marchio, che hanno vissuto la scalata come un vero e proprio attacco, tanto da agire per vie legali. La portavoce della Procura di Parigi ha confermato che, nelle scorse settimane, gli avvocato di Hermès hanno presentato un esposto ai danni di Lvmh per insider trading e di manipolazione del prezzo azionario. Intanto il gruppo Hermès, nonostante la crisi attanaglia l’Europa, chiude il primo semestre 2012 con un aumento delle vendite del 15,4% a 1,6 miliardi e con un utile netto in crescita del 15,2% a 335 milioni.


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