Cremona, città di musica e di violini, è anche al centro del territorio di origine della famiglia materna del designer: per questo la Fondazione Gianfranco Ferré si fa protagonista, con l’Amministrazione della città, di un ritorno alle radici, sempre vive nella memoria dello stilista, molto legato a questa angolo di Lombardia.
Il percorso espositivo della mostra “Gianfranco Ferré. Moda, un racconto nei disegni” presenterà oltre cento schizzi autografi dello stilista, esposti in gruppi sulla base di affinità tematiche o cromatiche, per comunanza di tratti o di accorgimenti, ma anche alcuni abiti, che sono autentica trasposizione del progetto e della poesia, espressi nei disegni, nella realtà: volumi e forme, materiali, lavorazioni, pizzi e ricami.
«Dalla sua formazione di architetto», spiega Rita Airaghi, Direttore della Fondazione, «Gianfranco Ferré trae il suo metodo, che proprio nel disegno ha il suo fulcro, il suo momento fondante, il suo modo di dare una forma alle idee, concretezza a un’intuizione, di "fermare le impressioni e dar loro un abbozzo di consistenza": il disegno quindi come necessità e passione insieme, punto d’arrivo nella dimensione della realtà e insieme punto di partenza per un progetto ».
Parte di questo ritorno alle origini anche la conferenza “Gianfranco Ferré. Moda, un racconto nella musica”, dedicata al ruolo delle colonne sonore nelle sfilate, in calendario per il 18 maggio, in omaggio a Cremona e alle sue Celebrazioni per i 450 anni della nascita di Claudio Monteverdi, padre del melodramma e della canzone. Durante l'incontro si spiegherà come, con l'aiuto di straordinari sound designer, lo stilista riuscisse ad ottenere inediti arrangiamenti, mixaggi arditi, sonorità inattese e derivate da mondi diversi: musica come parte complementare dell'emozione che scaturisce dall'abito.
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