Cosa sta succedendo nel mondo dell’orologeria? Basta fare un giro per le vie del centro e affacciarsi nelle boutique più blasonate, per accorgersi che i pezzi più amati sono divenuti praticamente introvabili, mentre le quotazioni del secondo polso (come dire, la seconda mano per le auto) salgono quasi sempre a dismisura. La parola “sconto”, un tempo imperante, è scomparsa, sostituita dall’odiata “lista d’attesa”, o per usare il termine politicamente corretto: “manifestazione d’interesse”. Tutto questo ha scatenato fenomeni nuovi per il mondo delle lancette: «In effetti abbiamo osservato che una parte della domanda non proviene da appassionati di orologi - dice Francesco Hausmann, co-amministratore dell’omonima ditta - quanto da appassionati di investimenti. Purtroppo oggi l’orologio è diventato come un titolo in Borsa, con quotazioni in continuo cambiamento, non è più solamente il segnatempo da indossare».
Investire però non implica automaticamente che poi l’orologio venga subito rivenduto. Al contrario, alcuni lo considerano un bene alternativo da conservare con cura.