È la diversità la vera ricchezza nell’universo creativo di Roberto Coin, con gioielli in grado di esaltare l’unicità di chi li indossa. Sorprende ancora, come fa dal 1996 quando siglò alla sua maniera un nuovo capitolo della gioielleria. La collezione Appassionata celebrò non solo l’inizio della storia del brand, ma anche della sua particolare firma: un piccolo rubino incastonato all’interno dei gioielli, sul filo delle leggende di antichi faraoni e guerrieri birmani.
Il viaggio
Il rubino è il simbolo che unisce tutti i gioielli del marchio di Vicenza: cinque nuove linee vengono anciate ogni anno in oltre mille boutique distribuite in 60 Paesi. È un viaggio tra le culture, la natura e il paesaggio con i gioielli che si fanno ambasciatori del bello e ben fatto italiano. Si guarda alla bellezza dell’architettura del Veneto, terra di origine del fondatore, che studia proprio dagli orafi veneti prima di lanciarsi nella gioielleria dopo un percorso nel settore alberghiero alto di gamma a Guernsey. Venezia si fa musa ispiratrice: il senso di mistero della Serenissima è enfatizzato nell’interazione dei diamanti bianchi e neri della collezione Venetian Princess; mentre i decori dei palazzi antichi sbocciano nei fiori di diamanti a quattro petali.
L’equilibrio
L’ultima nata, la collezione Navarra, riprende le catene dello stemma degli antichi Navarra nel nord della Spagna. Catene private della specifica flessibilità, ma non negli orecchini e nelle collane, per gioielli dal look minimale fortemente contemporanei. Artigianato e tecnologia si intrecciano in un equilibrio perfetto: la complessa struttura interna dei gioielli a filo ritorto, visibile solo a chi li indossa, viene sviluppata attraverso la tecnologia 3D per garantirne simmetria e solidità.