Da Mark & Spencer parte lo shwopping.
La moda è sempre più sostenibile

(productplus.com)
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Venerdì 19 Ottobre 2012, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 18:17
LONDRA - Risparmiare, riciclare, donare. Le parole d’ordine del 21 secolo vengono pronunciate in nome non solo di un’economia sostenibile sensibile alle questioni ambientali, ma anche che porti il cambiamento radicale del modo di pensare e dei comportamenti collettivi. Un trend al quale non può di certo sottrarsi la moda e il suo indotto commerciale. Per questo la grande catena di vendita al dettaglio britannica Marks & Spencer ha lanciato, con un'opportuna campagna pubblicitaria, lo shwopping. In pratica se si acquista un capo nuovo negli store di M&S, si ottiene uno sconto di 5 sterline donando un abito che non si usa più.



Ma M&S promette di non fermarsi: se per il momento sono stati creati in Italia, cappotti nati dalle ceneri di oltre un milione di pezzi usati, la prossima mossa sarà quella di passare a borse e scarpe. Hanno dato vita all’iniziativa insieme ad Oxfam, organizzazione che interviene soprattutto su temi relativi all’etica del lavoro. Oxfam collabora con la catena di shop inglese fin dal 2008 quando venne reso noto il Plan A, volto a tagliare gli effetti nocivi sull’ambiente della produzione. Un’idea che da M&S devono aver preso dagli allarmanti dati del Dipartimento per l’ambiente di Sua Maestà: nel Regno Unito ogni anno 2 milioni di tonnellate di vestiti finiscono dritti nei cassonetti dell’immondizia. Non tutti possono essere recuperati.
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