Gli attimi che fuggono, e non ritornano, ma si tramutano in plissettature, jumpsuit e giacche bustier che lasciano spazio a dettagli nude dalle sfumature lunari. Quegli stessi momenti, tra rimpianto e nostalgia, si declinano nella collezione Haute Couture primavera-estate 2021 della Maison Luigi Borbone che, sulle passerelle virtuali di Cinecittà durante Altaroma, ritorna dopo alcune stagioni da protagonista nella kermesse. E porta in scena le emozioni non vissute forse per paura o per quell’impossibilità materiale e immateriale che, dopotutto, appartiene alla storia di ognuno.
"Il fiore che non ho mai colto" è il frutto di un accurato lavoro di alta sartoria in cui, quel bocciolo che si chiama creatività il designer non l’ha mai perso, conservandolo con attenzione nella memoria dei ricordi per proiettarsi nel futuro del suo progetto stilistico. «Ho voluto preservarlo, custodirlo, sacrificando il mio piacere per il suo essere. E lui mi ha ripagato mostrandomi la sua bellezza intatta, quella di un desiderio che noi tutti ci siamo costruiti e che accudiamo nella speranza di vederlo crescere tra le nostre mani», spiega il couturier, che aggiunge «la stessa attenzione con cui si cura una pianta rara l'ho messa nella costruzione di pieghe, l'ho lasciata frusciare in un orlo arrotondato o nella rincorsa di un plissé.