Altaroma, in passerella natura e mitologia con le “Metamorphoses” di Caterina Moro

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Martedì 12 Luglio 2022, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 17:35

Richiami alla scultura e alla mitologia, suggestioni camaleontiche per dare nuova forma, immaginandolo, al lusso del futuro. Nasce così la collezione primavera-estate 2023 "Metamorphoses" della designer Caterina Moro che, sulla passerella dell'Ex Caserma Guido Reni, durante la Roma Fashion Week organizzata da Altaroma, si lascia ispirare dall'estro barocco di Gian Lorenzo Bernini e dall’opera in marmo scolpita dall’artista, oggi conservata alla Galleria Borghese. La ninfa Dafne, rincorsa dal dio Apollo, nel tentativo di sfuggirgli si trasforma in una pianta d’alloro: le mani, i capelli e i piedi si tramutano in radici e foglie. La stilista romana indaga sul concetto di fluidità, sull’universo ideale in cui tutto, proprio come in una metamorfosi, può diventare altro da sé in un susseguirsi di contrasti puntando sulla ricerca che dà vita ad un inedito e coinvolgente progetto “green” proposto dal brand. Differenti le collaborazioni artistiche, partendo dal fotografo Germano Serafini per lo studio di elementi naturali passati al microscopio dello scanner fotografico e ricombinati nell’idea “Macromicro”: spighe, quadrifogli, arbusti selvatici in un prato primaverile, che si fa couture, stampato su seta sostenibile grazie alla sinergia con l’azienda Ratti.

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Il procedimento del monotipo xilografico, invece, è riletto mediante le incisioni di Caterina Giannottu: le tradizionali matrici lignee a soggetto botanico sono sostituite sui tessuti all-over printed da specie floreali, simili ma diverse, che trionfano sugli eco-denim in una palette fresca e calda, dal bianco al verde sino al malva e il lime. Non mancano i toni neutri e tenui, dal corda al marrone. Gli outfit ruotano attorno alla filosofia stessa di trasformazione, perché un completo da ufficio e un foulard possono cambiare, generando combinazioni urban style e meno formali. Cotoni bio, lini, sete grezze e Wastemark, Econyl, plissé su poliestere riciclato sono protagonisti indiscussi sulla catwalk capitolina. Infine, l’estro dell’artista svedese Carina Sohl che raccoglie petali ed erbe e, attraverso una tecnica non inquinante, li imprime come se fossero fossili vegetali sulla pelle naturale. Must have l’erbario da indossare, “Herbarium Waistcoat”, che con le sue sfumature cromatiche custodisce il bello delle composizioni create dai fiori.

Servizio di Gustavo Marco Cipolla - video Caprioli/Ag.Toiati

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