Altaroma, Casa Preti porta in scena la collezione "Pelle" agli Studi di Cinecittà

Casa Preti SS 2022_credits Courtesy of Altaroma Press Office
di Gustavo Marco Cipolla
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Venerdì 9 Luglio 2021, 17:23

Screpolature e graffi incancellabili sulla “Pelle”. Così, durante la kermesse Altaroma agli Studi di Cinecittà, il designer e sarto palermitano Mattia Piazza, al timone del brand Casa Preti che prende il nome dal pittore della scuola caravaggesca partenopea Mattia Preti, trasforma gli abiti della collezione ready to wear primavera-estate 2022 in segni, fenditure e smagliature sartoriali che accarezzano il corpo. Texture handmade, artigianalità modellistica e lastre di marmo catapultano lo spettatore in una visione sublime all’interno delle Terme di Caracalla: il rumore dell’acqua, gli incantevoli giardini, le biblioteche e i bagni consentivano alle menti di rilassarsi nell’involucro corporeo che ne è pura esternazione.

 

L’importanza di riscoprire i principi sani, veri e profondi, l’inclusività e l’aggregazione in un processo produttivo fortemente legato alla sostenibilità sociale. Il marchio, fondato nel 2017 insieme all’architetto svizzero Steve Gallay, punta sulle sensazioni espressive della familiarità e dell’unione attraverso una filiera di produzione locale che rispetta chi sta dietro le quinte della creatività.

La percezione estetica, frutto di un meticoloso lavoro di squadra, è legata alle linee rigorose, essenziali, pulite. In un percorso quasi dialogico con i tessuti per diventare altro, un manifesto. E non solo un semplice capo d'abbigliamento da indossare. La moda parla, comunica e lancia messaggi. Lo fa scegliendo stoffe e lini pregiati o materiali vinilici, ricorrendo ad una tecnica precisa e spingendosi oltre.

Superando le consuete barriere dei trend in voga nella contemporaneità dell’omologazione. Il gioco di pieni e vuoti nella maglieria sembra generare solchi indelebili sulla cute in un continuo contrasto ottico. I colori evocano l’ideale classico spaziando dal bianco al rosso porpora, fino ai toni della natura come il verde degli ulivi o il giallo dei limoni siciliani. Dalla passerella capitolina una lezione di vita, più che il mero stile, insegna quanto le esperienze siano fondamentali nell’esistenza di ognuno per proiettarsi nel futuro, modificando abitudini e comportamenti ormai obsoleti. L’obiettivo? Innescare un meccanismo virtuoso in cui ciascuno è chiamato a dare una risposta agli interrogativi della quotidianità. Ma senza perdere di vista la propria personalità che si mescola, tramutandosi in un tassello di un mosaico cosmopolita, a quella degli altri. Non banali vestiti, dunque, ma luoghi tutti da vivere in condivisione dove, il lusso autentico del fashion, rimane il tempo.

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