Spanx regala ai dipendenti due biglietti per volare in prima classe e 10mila dollari

La Ceo Sara Blakely fondò il brand dal suo appartamento con soli 5mila dollari: oggi la quotazione è 1,2 miliardi

Spanx, l'azienda di intimo regala ai dipendenti due biglietti in prima classe e 10mila dollari "per godersi il viaggio"
di Costanza Ignazzi
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 11:08

Due biglietti in prima classe per ogni dipendente e diecimila euro per "godersi la vacanza": è il regalo speciale (possiamo dirlo forte) della CEO di Spanx Sara Blakely, la quale ha deciso di festeggiare così la valutazione a 1,2 miliardi di dollari dell'azienda creata qualche anno fa con i suoi - esigui, ai tempi - risparmi. Un bel risultato per un brand che la allora ventisettenne Sara lanciò nel 2000 direttamente dal suo appartamento, investendo i cinquemila dollari che aveva in banca dopo una fase di test realizzata da mamma e cerchio di amiche. 

Da Jennifer Lopez ad Adele: il boom della lingerie contenitiva

Il marchio Spanx

Oggi Spanx è talmente famoso che il nome stesso è diventato sinonimo di "lingerie contenitiva" (praticamente le guaine e panciere delle nostre nonne, ma in versione glamour), indossato da tantissime star per camuffare le imperfezioni sotto gli abiti da red carpet: per i Grammy del 2012 la cantante Adele, che all'epoca non aveva ancora affrontato diete miracolose, ne indossò quattro uno sopra l'altro, come lei stessa confessò poi in un'intervista. Tra le adepte anche Kim Kardashian, che non si è mai preoccupata di nasconderlo, tanto da essere paparazzata svariate volte con l'abito che rivelava l'intimo modellante e da aver lanciato, anni dopo, una propria linea (Skims, che ora collaborerà con Fendi, ndr).

La leggenda vuole che per convincere gli astanti dell'efficacia della propria creazione, la stessa Sara Blakely ne indossò uno nei bagni della Neiman Marcus in modo da poter mostrare il "prima" e il "dopo". Risultato: il gruppo comprò il prodotto che esordì così nei negozi Bloomingdales e Saks, solo per dirne alcuni. 

 

Il regalo ai dipendenti

Oggi la società, che propone oltre all'intimo anche capi di abbigliamento, è stata valutata 1,2 miliardi di dollari e una quota di maggioranza è stata acquistata dal fondo newyorchese Blackstone, una delle più grandi società finanziarie al mondo. E per festeggiare la Blakely ha valutato che i dipendenti meritassero due biglietti in prima classe e diecimila dollari per volare (e spendere) dovunque vogliano. Perché i regali si fanno in grande e «Se viaggi con qualcuno e ti concedi una vacanza, probabilmente vorrai andare in un bell'albergo o a cena in posti eleganti mai visti prima», ha dichiarato la Ceo, e come darle torto. 

«Essere qui oggi e pensare a ciò che siamo stati in grado di fare è motivo di grande orgoglio – ha spiegato - Abbiamo reso la lingerie modellante femminile qualcosa di spendibile nell'ambito del business. Questo è un punto di partenza per le imprenditrici. Questo è un momento importante secondo me e voglio dedicarlo a tutte le donne che sono venute prima di me. Prima ancora, vorrei rivolgere un pensiero a tutte quelle che avrebbero sognato le stesse cose ma che non hanno avuto quest'opportunità». Tra gli obiettivi di Blackstone, ha fatto sapere il fondo, c'è anche la creazione di un consiglio di amministrazione Spanx tutto al femminile per rafforzare «l'emancipazione delle donne in tutto il mondo». 

La polemica

Ironia della sorte, visto che secondo qualcuno Spanx non fa altro che perpetrare una società in cui le donne devono nascondere i difetti invece di essere sè stesse. Qualche anno fa, quando le guaine del brand erano l'accessorio di shopping must have per chi andava negli Stati Uniti, la polemica social fu alimentata da una scena della popolare serie Girls di Lena Dunham in cui il personaggio interpretato da Allison Williams (taglia 40, se non 38) indossava uno Spanx sotto l'abito da sposa senza averne, secondo chiunque, minimamente la necessità. Ma oggi il marchio si proclama body positive e, anzi, nella descrizione social si vanta di «risolvere i problemi... un sedere alla volta». 

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