Nude alla meta: intimo a vista, spacchi profondi e lunghi tagli fino ai due mini-fiocchi per il seno

Dallo stile Prada alle creazioni di Alexander McQueen, ora la pelle si scopre, conquista gli sguardi e fa bene alla consapevolezza di sé

Nude alla meta: intimo a vista, spacchi profondi e tagli inusitati fino a due mini-fiocchi per celare il seno
di Valeria Arnaldi
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Venerdì 9 Giugno 2023, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 14:03

La curva dei fianchi, su cui far scivolare lo sguardo. Il punto vita sottile, esposto a darne la misura per evidenziare la silhouette, magari “a clessidra”. Il seno coperto solo quel tanto che basta per creare effetti grafici. Il ventre piatto a catturare occhiate e, a volte, invidie. La schiena che si libera dal tessuto per godere il calore del sole o una carezza di vento. È il corpo a mettersi in mostra - per rivelare, paradossalmente, anima e temperamento - nel guardaroba dell’estate. Tra lingerie portata in primo piano, giochi di trasparenze, spacchi inattesi, la bella stagione scopre le forme e ne ritaglia di nuove. Le passerelle sono state chiare: è arrivato il momento di ripensare gli abiti. E, più ancora, gli sguardi. La pelle, spesso sotto i riflettori in questo periodo come ci hanno insegnato le sfilate anno dopo anno e brand su brand, ora, inusitatamente incorniciata, diventa una “sorpresa” tutta da guardare. 

 


COME MARILYN
Sono numerosi i marchi che del nudo fanno chiave creativa per la stagione. Acne Studios guarda alle suggestioni di baby-doll e lingerie, in un trionfo di fiocchi che impreziosiscono gli indumenti ma arrivano anche a farsi vestito. Richiama l’idea di un lenzuolo disfatto e morbidamente avvolto intorno al corpo – corrono alla mente le foto di Marilyn Monroe, stesa sul letto, morbidamente avvolta in un lenzuolo bianco, scattate da Douglas Kirkland nel 1961 – l’abito lungo, giocato proprio sul nude look per creare l’illusione di un corpo infiocchettato, indossato dalla modella e attrice Devon Aoki, apparsa anche in video di Duran Duran, Elton John, Bts. 
E il brand svedese moltiplica il tema del fiocco, con una moda a tratti - non sempre - da Lolita, che trasforma due piccoli nastri di raso, perfettamente annodati, in top per coprire il seno. Non mancano fiori ricamati per abbigliare moderne Eva. Qui, il “nude” è vocazione, esplicitata già lo scorso luglio, nella campagna per la Musubi Bag, creata con l’artista americana Talia Chetrit: la borsa, infatti, era presentata accanto a corpi maschili senza abiti, richiamando, attraverso la muscolatura, forza, struttura e resistenza dell’oggetto. Da Adamo, dunque, ad Eva, la regola rimane la stessa: mettersi a nudo


EFFETTO LINGERIE 
Le trasparenze sono un elemento irrinunciabile per Act N°1, nei sensuali bustier ma anche nei jeans a vita bassa, anzi bassissima, che scoprono i fianchi, e nelle gonne e negli abiti che trasformano l’intimo in accessorio di stile, portandolo in primissimo piano. Non le trascura Prada che in passerella ha portato anche abiti come eleganti - e comode - sottovesti e camicie da notte d’altri tempi. Gli sguardi, prima privati, diventano pubblici e condivisi. 
Sono intrecci di foglie, come rampicanti, a rendere scultorei gli abiti da sera di Alberta Ferretti, impalpabili, fluidi, capaci di accompagnare ogni movimento. Non solo. Trame di nodi, cut-out e drappeggi enfatizzano la silhouette nei vestiti lunghi in chiffon di seta ecosostenibile. Se le creazioni della Ferretti richiamano i colori dei quattro elementi, ossia acqua, aria, terra e fuoco, tra aranciati tramonti, fresche nuance sottobosco e turchesi marini, è il sole, nei toni caldi – e brillanti - dell’oro, ad accendere di note preziose il guardaroba secondo Elie Saab, trasformando la donna in regina. Ricami, passamanerie e applicazioni su trame leggere, quasi invisibili, si fanno punti luce sulla pelle. 
C’è anche l’effetto rete tra gli elementi chiave del guardaroba griffato Moschino, che alterna e spesso accosta “tagli” inusitati, dando una nuova struttura ai capi.

Negli abiti, quindi, il monospalla si unisce a drappeggi, stampe, cut-out e, elemento che caratterizza la collezione, cuori rossi gonfiabili. 


LA FILOSOFIA 
È così per la gran sera, ma anche per cocktail e occasioni meno formali. Perché il segreto del nude look è che il corpo si scopre, non necessariamente - o quantomeno non solo - per offrirlo agli sguardi altrui, quanto per vedersi in modo nuovo. La scelta di nuovi tagli e geometrie consente, infatti, di ripensarsi e più ancora ridisegnarsi davanti allo specchio. E conoscersi. Il naked dress seduce perché crea un effetto illusorio. E anima la scena. L’abito “nude” indossato da Marilyn Monroe per cantare Happy birthday Mr. President è magia di una provocazione studiata ad arte, che ha vestito la diva solo di strass, agli occhi degli osservatori, sollecitando emozioni, desiderio e sorpresa. Prima ancora che con la sua fisicità, Marilyn ha incantato il pubblico con la consapevolezza di sé e del coraggio dell’ostentazione ha fatto sfida ai canoni del tempo. È proprio qui il primo fascino del trend: trasparenze e tagli, in varia misura, si fanno prova di fiducia in se stesse, manifesto di autostima e anche di liberazione dalle regole – e dagli sguardi – comuni. 


IL GIOCO 
Il resto è gioco. Alexander McQueen porta più tagli sugli abiti, come fossero “graffi” concepiti per liberare il corpo dalla prigione dei tessuti. E la strategia si ripete tra spacchi e asimmetrie, in giacche che lasciano scoperto l’ombelico e jeans che invece svestono fianchi e gambe in più punti. Al denim guarda anche Blumarine, con top a forma di farfalla o di croce e bralette formate da conchiglie metalliche unite da una catenella. La griffe per la gran sera propone scollature profonde, anche sulla schiena, e ampi spacchi. 


Anche Elisabetta Franchi seduce con trame di più “tagli”. YSL li unisce alle trasparenze a creare modi alternativi di intendere l’abito. E l’unione di più effetti “nude” conquista Dolce e Gabbana. Le asimmetrie sono immancabili in Jacquemus. Gucci delinea la figura con oblò. E Fendi, tra drappeggi e vedo-non-vedo, celebra una Venere pop. Non rimane che scegliere come “svestirsi”. D’altronde, come dice la scrittrice Jeanette Winterson, «Il nudo è il miglior travestimento».
 

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