Racconti che appartengono alla memoria, castagni, que
rce e alberi secolari. La tradizione nuragica sarda tradotta sugli abiti per la primavera-estate 2022. Al centro dell’Isola, tra cervi e mufloni che osservano il volo dei falchi, si approda attraverso un viaggio ideale nel Montiferru con la collezione ready to wear dello stilista Antonio Marras, presentata in versione digitale durante la Milano Fashion Week. La luce illumina i colori della macchia mediterranea, incendi, fuochi diabolici ed ettari di terreno inceneriti evocano il ricordo distruttivo. Per poi rinascere da quelle stesse ceneri. «Santu Lussurgiu, proteggici!», così ci si rivolge al Santo pregandolo per lenire il dolore di quella cicatrice che non si dimentica e si porta nell’anima. Ma il fuoco si trasforma in un elemento magico che unisce, a tratti esoterico, le immagini si muovono in uno scenario surreale e quasi lunare, fra raggi solari evanescenti e leggende popolari. Il grigiore del cielo, i ciottoli e le rocce, figure femminili come ologrammi vestono camicie impreziosite da pizzi, ritagli, sangallo e pregiati ricami come nei tailleur fiorati.
Stampe a rose, texture in écru tinto nel tè o filati nero pece si accostano a candidi cotoni, tulle e voile. Texani, ampie gonne vittoriane e capispalla over, lingerie a vista. Intarsi, tartan e motivi floreali per il menswear in un mosaico articolato e, al contempo, privo di equilibrio. «Avevo una ferita in fondo al cuore, la sentivo, la sentivo bruciare, ma non volevo soffrire», dice una voce calda e avvolgente come le fiamme. È quella di Nada. «Passo dopo passo, la ferita era sempre lì.