Fendi, la collezione uomo contro il concetto di normalità

Fendi, la collezione uomo contro il concetto di normalità
di Chiara Rocca
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Domenica 17 Gennaio 2021, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 17:20

What is normal today? È la domanda che accompagna la sfilata realizzata da Fendi per presentare la collezione uomo autunno-inverno 2021/2022. Andata in scena ieri, alle ore 14, all'interno della Milano fashion week, si è svolta dal vivo ma a porte chiuse. Una sfilata diversa, impreziosita da un convincente storytelling: la voce di Silvia Venturini Fendi ha accompagnato la musica, raccontando, in maniera energica e diretta, i contenuti della sua nuova collezione. “Color, lights, darkness, elegance, humanity”, sono alcune delle parole ripetute in loop e completamente rispondenti ai capi d'abbigliamento proposti.

Si parte con colori invernali, come il grigio e il nero, valorizzati da accessori colorati, per poi passare a outfit spezzati, dove lo scuro viene abbinato al chiaro, ad esempio un pantalone grigio con un piumino in seta del colore del cielo oppure un maglione dai toni scuri, impreziosito dagli scarabocchi indecifrabili ma energici e colorati dell'artista surrealista Noel Fielding. E poi, sulla parola “light” di Silvia Venturini Fendi, ben scandita da una pausa musicale, si passa ad outfit totalmente monocolore: giallo senape, fucsia, verde, rosso, blu, stavolta accompagnati da accessori scuri. Nulla è lasciato al caso, tutto sa di rinascita, di volontà di oltrepassare le consuetudini e di ridefinire il concetto di normalità, ormai fortemente sdoganato. Dopo che una pandemia ha rivoluzionato il modo di lavorare, di studiare, di mangiare, di socializzare e tanto altro, non può più esistere un concetto di normalità, con dei canoni pragmatici da seguire.

Tutti noi siamo altri.

Fendi, con la sua sfilata, vuole raccontare questo, vuole indirizzare alla molteplicità, all'accettazione del fatto che non esistano generi, colori giusti e colori sbagliati, abiti da passerella o da passeggiata, esiste l’essere se stessi, la comodità, la voglia di vivere, l’umanità, come più volte ricorda la voce in sottofondo. Propone, in tal senso, vestiti che diano modo a ciascuno di esprimere la propria personalità, di sentirsi al sicuro nell’incerto, senza mai perdere l’eleganza.

Presenta, quindi, outfit dai volumi importanti: cappotti-vestaglia in lana con la cintura in vita, giacche destrutturate quasi tutte reversibili, maglioni a collo alto e altri in cashmere a trecce con sciarpa attaccata alla scollatura, felpe di montone, giacche-camicie, impermeabili in lana, pelle e tessuto, capispalla e pantaloni in seta trapuntata dalle misure decisamente over. Ai piedi l’uomo Fendi indossa stivaletti che diventano pantofole e tra le mani porta maxi borse, che strizzano un occhio al mondo, ormai quasi dimenticato, del travel: Baguette squadrate, Peekaboo dalle dimensioni più disparate e borse a mano che sembrano trolley. Una collezione che affida ad ogni singolo capo la capacità di scrivere un futuro fatto di umanità e colore, con tutte le mille sfaccettature che questi due termini possono avere.

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