Altaroma, il "S.U.D." di Caterina Moro incanta Palazzo Brancaccio

Caterina Moro_collezione "S.U.D." SS 2021_credits Courtesy of Press Office
di Gustavo Marco Cipolla
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Giovedì 17 Settembre 2020, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 15:46

"Ci vorrebbe il mare". Un luogo in cui l’anima può rifugiarsi dopo il lockdown, godendo in pace del calore e della luce. Per risorgere poi all’alba, ma non senza aver prima guardato il tramonto all’orizzonte come se il sole fosse un immateriale corpo celeste che dà speranza. Caterina Moro, talento romano con un backgroud da musicologa, presenta allo "Spazio Field" di Palazzo Brancaccio la collezione spring-summer 2021S.U.D.” nella giornata conclusiva della kermesse capitolina Altaroma. Protagonista, come di consueto, la natura con le sue sfumature cromatiche, leitmotiv dell’estro creativo della stilista che si lascia ispirare dai profumi e dai toni della bella stagione. Una personale e introspettiva riflessione che è la conseguenza del periodo di fermo vissuto dal fashion system in seguito all’emergenza pandemica, con la voglia di guardare oltre affidandosi ai ricordi.

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Promenade che hanno la scenografia di Positano e Capri, una fuga onirica verso il colore che illumina i capi in passerella.«Ideata durante l'isolamento, quando niente ci era concesso, la collezione prende vita nei mesi a seguire quale inno alla rinascita. L'obiettivo è stato quello di concretizzare i colori, gli odori e le atmosfere che solo la primavera ci regala e che, per questo 2020, abbiamo potuto vedere solo da lontano», confida la designer. Quasi una fiaba scritta sulla sabbia in una dimensione estetica surreale e astratta dove ritrovare se stessi e il cui epilogo ha un lieto fine floreale. Disegnato e stampato sui tessuti ecologici, sostenibili, etici. Petali sbocciano sugli abiti. In un film primaverile, frame multicolor si tramutano in stoffe all-over printed, si trasformano in postcard di vacanze immaginarie. Fotografie e scatti rubati sono tradotti su popeline di cotone e organza di seta. Rami intersecano gonne ampie dal taglio asimmetrico con giochi plissé che appartengono all’universo demi-couture e rimandano alla tradizione sartoriale, sempre presente ma rivisitata in chiave postmoderna dal brand.
 

 


L’upcycling è un must della visione stilistica di Caterina Moro, che utilizza il poliestere riciclato, realizzato in sinergia con Omnia Piega. Le nuance delle texture si specchiano su spiagge assolate, c’è il cielo di un turchese intenso sugli outfit che diventano bianchi, fucsia, lasciano il passo al pervinca, fiore amato dal filosofo Jean-Jacques Rosseau, nelle jumpsuit. Tra sperimentazioni materiche e plastiche che sono il frutto di una meticolosa ricerca fatta di abbinamenti e prove. Sino all'effetto finale che risulta leggero, impalpabile, tratteggiato. Un'evanescente illustrazione a china, in cui la maglieria domina la scena nell’idea di un lusso contemporaneo e intimo, quello dettato dal tempo, autentico nonché assolutamente green. E Moro strappa gli applausi in front row delle attrici Federica Sabatini, Serena De Ferrari, Ludovica Bizzaglia e dell'influencer Marzia Peragine.
 
 

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