Officina 468, da atelier a galleria d’arte, espone un ideale “Surreality Show”

La galleria nel giorno dell'inaugurazione, il 26 ottobre
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Mercoledì 31 Ottobre 2012, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 16:13

ROMA - Una mostra di quadri nell’ex atelier della moda. Dove fino a ieri si organizzavano sfilate e vernissage di abiti e lingerie, adesso fanno bella mostra, anzi fanno proprio mostra, le opere di giovani talenti italiani dell’arte neo figurativa. Il vecchio atelier e nuovo spazio espositivo si chiama Officina 468 e si trova in Via della Lega Lombarda, a pochi metri dalla stazione Tiburtina. Proprio dalla vocazione «di interscambio di culture» trasferita dalla ultramoderna stazione al quartiere, prende spunto il cambio di destinazione d’uso dello galleria. Le 50 opere in mostra (fino al 15 dicembre) sono riunite in una collettiva dal titolo «Surreality Show» e firmate da Alessandro Calizza, Cristiano Carotti, El Gato Chimney, Jonathan Pannacciò e Elio Varuna, artisti emergenti ma già apprezzati, che provengono da diverse regioni d'Italia.

Trovano il comun denominatore nella creazione di mondi fantasmagorici, surreali, mai scontati. La mostra, inaugurata il 26 ottobre, curata da Sofia Francesca Micciché e Julie Kogler, ha un titolo ironico e mistificatore: «Surreality Show». La galleria guarda all’Europa, per stimolare un confronto con le tendenze artistiche internazionali che animano in particolare Gran Bretagna e Germania. L’intento progettuale di Officina 468, spiega la 26enne Micciché «è di promuovere i giovani creativi, che siano artisti già affermati o talenti emergenti, coinvolgendo un pubblico ampio e diversificato». Ma come si passa dalla moda all’arte? «Moda e pittura - rivelano all’unisono le curatrici -, hanno un comun denominatore: il richiamo al bello. Con questa esposizione vogliamo stimolare il confronto e la visione internazionale. Proprio come avviene con le sfilate, ma in un altro settore».

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