Da Les Copains in mostra i simboli della Milano contemporanea

Madûnina, Verdi, Ago Filo e Nodo di Michele Chiossi - Les Copains
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Venerdì 4 Aprile 2014, 14:01 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 12:23
MILANO - In occasione della settimana del Salone Internazionale del Mobile, dall’8 al 13 aprile, Les Copains dedica due appuntamenti all'arte e al design In via Manzoni 21. All'interno dello spazio Atelier Les Copains viene presentata #itsmilanobaby, mostra di sculture e disegni dell'artista contemporaneo Michele Chiossi.



rotagonisti simboli ed icone milanesi, passati e presenti, per un omaggio alla capitale creativa italiana: dalla Madonnina al Panettone, dal monumento a Giuseppe Verdi al celebre Ago, Filo e Nodo di piazzale Cadorna.



Michele Chiossi (1970, vive e lavora a Milano) da anni segue una singolare e approfondita ricerca sui mood che segnano il nostro vivere, dalle analisi sul cibo, intese come identità o elementi sociologici; alle attitudini sociali del bere, testimoniandone la Cocktail Generation, si interroga continuamente, attraverso un’attenta indagine scultorea, sugli strumenti della scultura stessa, sui significati dei nostri comportamenti e sulle nostre scelte quotidiane, rileggendo spesso noti brand, in propri e originali still lives.



La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile fino al 30 maggio. Atelier Les Copains si conferma quale spazio multidisciplinare capace di fungere da richiamo ed eco per la realtà artistica e culturale contemporanea, un luogo dedicato alle più innovative tendenze dell’arte.



In via della Spiga 46, invece, le vetrine del nuovo flagship store Les Copains ospitano l'opera «Baby LOL Doll», scultura in marmo bianco statuario sempre di Michele Chiossi.



LOL Doll (acronimo di Lots of Love Doll), è un omaggio al Giappone e alla sua millenaria cultura, dove immutati riti e forme convivono con la tecnologia più contemporanea.



Protagonista di questa scultura la bambola kokeshi, dalle semplici forme geometriche e stilizzate, vestita del tradizionale kimono. Michele Chiossi rivisita il tradizionale costume reinterpretandone l'obi con il suo peculiare tratto a zig zag.
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