Il processo introdotto dalla start-up rende possibile l'estrazione di cellulosa da scarti agrumicoli e il suo uso per il settore tessile. Ma c'è di più: grazie all'impiego delle nanotecnologie, Orange Fiber fissa ai tessuti oli essenziali di agrumi, affinché il vestito rilasci vitamine A, E e C su chi lo indossa e ne favorisca il benessere.
«Oltre agli scarti delle arance - precisano le due creatrici - , c'è anche una grande parte di prodotto che non viene venduta: scartata per via della buccia troppo spessa perché è stata intaccata dalla grandine oppure perché colorito e dimensioni la rendono inadatta al mercato alimentare.
Orange fiber usa tutto quello che viene normalmente considerato uno scarto, un processo economico ed ecologico. Pensiamo al cotone biologico: ha bisogno di tantissima acqua, mentre noi non sprechiamo materie prima, né intacchiamo prodotti alimentari».
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