I leggings dettano legge tra le star. Da
indumento militare a sostituto dei collant

ROMA - C’� qualcosa che accomuna un indumento prettamente femminile a uno di uso militare? Apparentemente no. Anche le belle soldatesse devono portare la mimetica e non eleganti soprabiti. Eppure basta ripercorrere la storia dei leggings per scoprire il legame. Né pantaloni, né biancheria intima: una via di mezzo che ha sostituito i fastidiosi collant per imporsi anche come outfit insostituibile. I leggings all’inizio della loro storia avevano la funzione di tenere calde le gambe dei soldati sotto gli indumenti verde oliva, ma negli anni ’50 lo stilista italiano Pucci ne fa un capo very fashion, tanto che Audrey Epburn li porta alla ribalta internazionale indossandoli nel film «Sabrina». Ma è negli anni '70 che nascono i leggings come li conosciamo ora. Direttamente ispirati ai pantaloni Capri proposti sempre da Pucci, vengono però presentati in una versione aderentissima e senza piede, una creazione della stilista Patricia Field. Il decennio degli anni ’80 è l’epoca della definitiva consacrazione in termini di vendite: Madonna li sfoggia in «Cercasi Susan disperatamente» nel 1985. Nascono poi diverse varianti come quella che si rifaceva ai pantaloncini da ciclista. Se negli anni ’90 i leggings perdono un po’ della loro fama, è il marchio Max Mara, che nel 2006 presenta una collezione di miniabiti abbinati a tacchi alti e leggings neri, a dare nuova vita a questo capo di abbigliamento. Da questo momento in poi nessun designer di moda ha mancato di presentare la propria idea di leggings. Così ora si trovano collezioni con decorazione, jeans, tinta unita, righe o fiori, black & white, animalier maculati o zebrati, liquid in lattice aderentissimi, glitter con paillettes o colori fluo oppure per fare sport. Insomma una vera ossessione, soprattutto per le star del mondo delle spettacolo. Le celebrities vengono spesso paparazzate nelle loro tenute casalinghe con i leggings d’ordinanza ma anche nelle occasioni mondane e modaiole. Esistono versioni eleganti e da battaglia; permettono inoltre di variare il proprio stile: una volta sistemate le gambe non resta che scegliere tra un esistenzialista e largo maglione, magari a collo alto, oppure indossare una mini gonna. E il gioco è fatto!