Scienze, le ragazze all'angolo: un piano per superare il gender gap

Scienze, le ragazze all'angolo: un piano per superare il gender gap
di Franca Giansoldati
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Sabato 23 Maggio 2020, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 10:31

Il gap che già prima costituiva un problema internazionale, con l'emergenza coronavirus ha reso ancora più evidente quante poche siano le donne ai vertici della ricerca. Negli ambiti scientifici restano tre passi indietro rispetto ai colleghi. Il soffitto di cristallo inizia dalle scuole. Il World Economic Forum ha fornito alcuni indicatori: solo il 30% dei ricercatori sono donne; inoltre le studentesse restano ampiamente sotto-rappresentate nelle cosiddette materie STEM, un acronimo inglese che sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics.
Le percentuali mondiali rispecchiano anche il quadro italiano in questi giorni messo a fuoco da un progetto pilota al momento circoscritto solo al Piemonte ma potenzialmente esportabile nel resto del paese. Nonostante il 39,1% delle ragazze che alle medie ottengono un voto superiore a 9 (contro il 29,8% dei ragazzi) sono frenate a proseguire gli studi in materie scientifiche. E poco importa se si laureano prima e con voti migliori, o provengano da famiglie non agiate: a cinque anni dalla laurea il tasso di occupazione per loro è inferiore, l'83 % contro l'89% dei ragazzi. Se poi si va ad analizzare il rapporto delle lauree nelle discipline STEM lo squilibrio è palese - due a tre - nonostante i voti più alti. Il divario resta anche nel mondo del lavoro.
Per gli uomini la percentuale è del 92% contro l'85% per le donne. I sociologi ripetono che la famiglia di origine gioca un ruolo determinante nell'orientamento formativo anche se da solo questo aspetto non basta a spiegare la restante strada in salita che si manifesta cammin facendo per le femmine. Il progetto Next Land nato in collaborazione con l'università di Torino, il Politecnico, l'Istituto di Fisica Nucleare e l'Unione industriale è partito proprio da questi dati, avviando una piattaforma sperimentale didattica in alcuni quartieri di Torino coinvolgendo in questa prima fase - 1000 studenti di 6 scuole con laboratori e approfondimenti dove arti e scienze sono vissute in prima persona, con un approccio esperienziale.

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LO SNODO
Il progetto pilota che è stato sostenuto da diverse realtà - Fondazione Vodafone, San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio - ha creato un circolo virtuoso per accompagnare gli studenti fino alla scelta della scuola superiore da settembre 2020 fino a dicembre 2021. Le scelte e gli orientamenti sono importanti tanto quanto la cultura di parità che deve essere ampiamente condivisa in ogni passaggio. Anche l'ingresso nel mondo del lavoro dovrà superare la vecchia visione dell'insegnamento, applicando la filosofia STEM di apprendimento, che altro non e che l'umanesimo di Leonardo riportato ai giorni nostri contaminando le discipline, catturando l'attenzione dei ragazzi e delle ragazze, aiutandoli a superare le difficoltà con le materie scientifiche, il tutto con esperienze pratiche. Caterina Corapi, presidente di Next-Level spiega che convincere gli studenti, e in particolar modo le ragazze, a proseguire gli studi approfondendo le discipline scientifiche «resta un'azione di sistema. I ragazzi di questi quartieri saranno seguiti dalla prima media fino alla scelta dell'indirizzo della scuola superiore, e saranno accompagnati con attività intensive di studio delle materie scientifiche, in azioni di orientamento e in supporto reciproco tra pari. Sarà la Fondazione Agnelli a valutare se il metodo funziona e se le scelte delle ragazze andranno verso le materie scientifiche».
 

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