Harris, Warren e le altre: le donne che potrebbero essere vice di Biden

Harris, Warren e le altre: le donne che potrebbero essere vice di Biden
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Lunedì 16 Marzo 2020, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 16:40

Joe Biden l'aveva già detto altre volte, ma nel dibattito della notte scorsa si è assunto il solenne impegno di scegliere, se sarà lui lo sfidante di Donald Trump il prossimo novembre, una donna come. Ecco i nomi che da qualche tempo circolano come possibili candidate alla vice presidenza, in maggioranza democratiche che fino a poche settimane fa hanno tentato di centrare l'obiettivo fallito quattro anni fa da Hillary Clinton, far arrivare la prima donna alla Casa Bianca.


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Kamala Harris: la senatrice, figlia di una endocrinologa indiana ed un economista della Giamaica, ha dato nei giorni scorsi il suo endorsement a Biden. E l'ex vice presidente lo scorso gennaio, quando Harris è uscita dalla corsa, disse che «l'avrebbe presa in considerazione per qualsiasi posizione a cui le fosse interessata». Come donna di colore, Harris renderebbe la scelta di Biden ancora più spostata verso l'elettorato multiculturale, anche se l'ex procuratrice durante la campagna elettorale è stata accusata di politiche contrarie alla comunità afroamericana. Ma il fatto che Kamala sia eletta in California giocherebbe in suo sfavore: Biden infatti non ha bisogno di nessun aiuto per battere Donald Trump nello stato super democratico.

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Amy Klobuchar: un aiuto del genere invece potrebbe portarlo la senatrice eletta in Minnesota, nel Mid West che sempre di più si prospetta come il vero campo di battaglia del prossimo novembre. Dopo essersi presa la soddisfazione personale di arrivare terza in New Hampshire, la senatrice si è ritirata alla vigilia del Super Tuesday dando il suo sostegno a Biden. Il suo passo indietro, insieme a quello di Pete Buttigieg, ha contribuito a ricompattare il voto degli elettori moderati intorno a Biden.

Elizabeth Warren: la senatrice del Massachussets è su posizioni ideologicamente opposte a Biden su questioni cruciali come Sanità, tasse patrimoniali. Ma nel caso, sempre più probabile, di una nuova sconfitta alle primarie del campione della sempre più forte sinistra dem, Bernie Sanders, la scelta dell'altra beniamina dei liberal - che in passato ha lavorato con l'amministrazione di Barack Obama - potrebbe aiutare il necessario ed importantissimo percorso di riunificazione del partito.


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Ci sono poi altre democratiche nella rosa più ristretta di possibili veep che non erano candidate alla Casa Bianca. Come la poco conosciuta Gretchen Whitmer diventata un'eroina dei democratici quando nel 2018 è riuscita a riprendere la poltrona di governatore del Michigan dopo quasi un decennio. La consacrazione a stella in ascesa nel partito è arrivata lo scorso febbraio quando è stato affidato alla 48enne governatrice la risposta dem al discorso sullo stato dell'Unione di Trump. Ma il motivo principale che potrebbe spingere Biden a sceglierla è il fatto che lo stato che guida è quello che di fatto quattro anni fa ha consegnato la Casa Bianca al repubblicano che a sorpresa vinse in Michigan per una manciata di voti.

Un'altra 'eroinà del partito è Stacey Abrams, la democratica della Georgia che nel 2018 è arrivata ad un passo dal diventare la prima governatrice afroamericana dello stato del Sud. Da allora la 'passionarià è impegnata in prima linea nella battaglia per la difesa del diritto al voto degli afroamericani. C'è però chi ha dubbi sulla sua scarsa esperienza politica della ex deputata del Congresso statale. 

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