L'ultima escursione è stata tra i fiori e il verde di Pantani di Accumoli, in piena area terremotata. «La gente non ha paura, cammina volentieri in queste terre. E in modo semplice sostiene e aiuta chi è rimasto» dice Patrizia. Molte escursioni sono dirette alla Grotta della Sibilla, al Lago di Pilato, a Monte Gallo, ai Piani di Castelluccio, dove è in corso la fioritura, evento che sta attirando centinaia di persone, al valico di Forca di Presta, dove si sta sperimentando un progetto di accoglienza per disabili in montagna.
«Chi viene in queste zone lo fa appositamente, cerca il bar che ha riaperto, il ristorante del posto» racconta Patrizia, impegnata in questi giorni nel Cammino nelle Terre Mutate che oggi, domenica, è arrivata a L'Aquila, traguardo di un percorso iniziato a Fabriano il 24 giugno, passando per Camerino, Fiastra, Castelluccio di Norcia. Quattordici tappe e 250 chilometri percorsi da una cinquantina di persone provenienti da ogni parte d'Italia, gruppo che aumenta a ridosso degli abitati dove altri si aggiungono. E anche questo è un grande sciame di solidarietà.
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