Coding girls, 15mila studentesse a lezione di informatica: «Così programmiamo il futuro»

Coding girls, 15mila studentesse a lezione di informatica: «Così programmiamo il futuro»
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Mercoledì 21 Ottobre 2020, 15:54 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 13:25

Gender gap nella tecnologia, il coding per le ragazze può diventare uno strumento di libertà e l'occasione per progettare un futuro diverso. Per incentivare la partecipazione (e la permanenza) delle donne nel mercato del lavoro e sostenere la parità di genere nei settori della scienza e della tecnologia, è stata presentata oggi la settima edizione di Coding girls, storicamente promossa dalla Fondazione Mondo Digitale e Missione diplomatica Usa in Italia in collaborazione con Microsoft, e ora supportata anche da Eni, Compagnia di San Paolo e ambasciata del Regno dei Paesi Bassi. Attraverso un'alleanza educativa tra 100 classi delle scuole secondarie di secondo grado e 32 partner accademici, il programma raggiunge nell'anno scolastico in corso 15.000 studentesse di 24 città diffondendosi in tutte regioni. L'obiettivo principale è sensibilizzare le giovani donne sull'importanza del loro contributo per la crescita economica e sostenibile del paese. Non solo allenamenti e competizioni di coding tra le scuole, il programma prevede anche sessioni di orientamento con tutor universitari e incontri motivazionali con role model. Come Agnese Pini, Vittoria Colizza ed Enrica Arena, che hanno inaugurato la conferenza di questa mattina con il racconto delle loro storie di successo 'fuori quotà.

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 Dal programma nazionale si sono sviluppate originali declinazioni a livello locale: è il caso di Compagnia di San Paolo che a Torino ha avviato una sperimentazione triennale con 600 studentesse di 10 scuole per valutare l'impatto del programma su competenze e percorsi educativi e professionali. A Milano il progetto 'Code & framè con Eni prevede un percorso formativo per appassionare 250 studentesse alla cultura scientifica con un focus sulla tecnologia come strumento chiave per rispondere alle sfide ambientali del nostro tempo. Nuovo partner della settima edizione di Coding girls l'ambasciata del Regno dei Paesi Bassi con un intervento mirato sulla città di Napoli. «Negli Stati Uniti - ha detto Thomas Smitham, vice ambasciatore degli Stati Uniti - l'innovazione è da sempre un fattore chiave per la crescita economica, ma l'equazione innovazione-tecnologie richiede competenze specialistiche. Coding girls apre nuove, entusiasmanti prospettive in settori in cui le donne sono tradizionalmente meno presenti, offrendo loro un'occasione unica di affacciarsi al futuro con una maggiore consapevolezza e un expertise di alto livello. Non esiste orizzonte che non si possa spostare in avanti, puntando su impegno e creatività».

«I Paesi Bassi - ha ricordato Dewi van de Weerd, vice ambasciatrice ambasciata del Regno dei Paesi Bassi - perseguono un'ambiziosa strategia digitale. Una strategia inclusiva, che da anni mira ad avvicinare le giovani donne al mondo della scienza e della tecnologia. Coding girls ci permette di scambiare le buone pratiche di due operatori, dall'Italia e dai Paesi Bassi, che hanno un'esperienza pluriennale in questo campo. Sono certa che la sinergia tra i due partner sarà d'ispirazione per le studentesse e i ragazzi di Napoli». «Le iniziative a sostegno delle giovani generazioni - ha spiegato Giulia Fiore, hr development methodologies and processes and diversity & inclusion initiatives, Eni - come quella di Coding girls, rientrano nell'impegno di sviluppo sostenibile di Eni, un'azienda per la quale il valore del contributo individuale e collettivo, della conoscenza e dell'innovazione, sono le strade per crescere vivendo la parità, perché la competenza non ha genere e non conosce diversità».

«In Italia - ha chiarito Barbara Cominelli, coo, marketing and operations director, Microsoft Italia - il tasso di occupazione femminile rimane tra i più bassi in Europa. Nel nostro Paese infatti le donne lavoratrici sono il 50%, contro una media europea del 70%. Non si tratta solo di una questione di pari opportunità e di riconoscimento del talento, ma, in un momento storico così complesso come quello attuale, è anche una questione di crescita economica. Una maggiore occupazione femminile porterebbe a un incremento del pil, con vantaggi per tutti noi. La rivoluzione digitale, accelerata dall'emergenza sanitaria e motore della crescita, sta cambiando profondamente il mondo del lavoro che richiede un numero sempre più alto di professionisti con competenze stem

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