Il piano del capo della polizia elvetica Nicoletta della Valle: «La mafia in Svizzera è stata sottovalutata»

Il piano del capo della polizia elvetica Nicoletta della Valle: «La mafia in Svizzera è stata sottovalutata»
2 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Settembre 2019, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 09:00

«Il fenomeno mafia in Svizzera è stato sottovalutato». Nicoletta della Valle la prima donna a capo dell’Ufficio federale di polizia (fedpol), in una intervista alla Radio Svizzera, annuncia le misure studiate per contrastare l'avanzata crescente sul territorio elvetico della criminalità organizata. La signora della Valle, già direttrice supplente di fedpol dal 2006 al 2012, nel 2014 è succeduta a Jean-Luc Vez, che è passato al World Economic Forum con la funzione di managing director for security policy and security affairs. L'Ufficio federale di Polizia è il corpo di polizia federale che dipende dal Dipartimento Federale della Polizia e della Giustizia e coordina le Polizie cantonali e controlla anche i servizi segreti e investiga sul crimine organizzato, sul riciclaggio di denaro e altri crimini federali
La candidata poliziotta aspetta un figlio e il concorso diventa a ostacoli
Nicoletta della Valle, 58 anni, giurista di formazione, spiega che il problema mafia è stato inserito in un massiccio piano nazionale. Espulsioni, divieti d'entrata, corsi antiriciclaggio per le banche e un regolare scambio di informazioni fra Confederazione e i Cantoni. La polizia federale ha definito e sviluppato i contenuti del piano lavorando soprattutto sul fronte della prevenzione.
«Contro la violenza alle donne ecco cosa fare» I consigli della poliziotta che aiuta le vittime
«Oltre ad aver applicato misure di polizia amministrativa, come espulsioni e divieti di entrata, abbiamo lavorato anche sulla formazione dei funzionari dell’amministrazione federale e cantonale per meglio riconoscere i casi di riciclaggio». Solo nell'ultimo anno sono stati emanati 13 divieti di entrata per persone condannate all’estero per mafia e il Ticino figura tra le realtà maggiormente attente alla problematica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA