Streghe, in romanzi e serie tv il riscatto delle donne più temute dall'uomo

Streghe, il riscatto delle donne più temute dall'uomo in romanzi e serie tv
di Francesco Musolino
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Domenica 26 Gennaio 2020, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 14:47
Alicudi e Salem hanno qualcosa in comune. C'è un legame che corre da un capo all'altro del mondo, fra la più estrema delle isole Eolie e la cittadina statunitense di Salem. Alicudi si tinse di mistero fra il 1902 e il 1905, a causa di misteriosi avvistamenti, divenendo l'isola delle donne che volano. Parecchio tempo prima, nel 1691, la cittadina di Salem nel New England ultimo avamposto prima dei territori indiani divenne famosa per una massiccia caccia alle streghe e l'istituzione di un tribunale sanguinario per esorcizzare il maligno. Il bilancio, ancora oggi, dà i brividi: dal 10 giugno al 22 settembre 1692 furono processate 144 persone, 54 di loro confessarono sotto tortura di essere streghe e ne vennero giustiziate per stregoneria 19. Fatti drammatici che ispirarono Il crogiuolo, la pièce del 1953 di Arthur Miller che con un implicito parallelismo, denunciava il fenomeno vessatorio del maccartismo nella società americana.

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La fascinazione
Ma perché le streghe fanno paura? Si credeva che queste donne fossero dedite ai sabba, malefiche riunioni in cui i piaceri della carne si mescolavano all'adorazione del demonio. Una fascinazione che ciclicamente torna alla ribalta, come dimostra l'attesa della serie Netflix, Luna Nera, (primo volume della trilogia Le Città Perdute, in corso di pubblicazione per Sonzogno) di Tiziana Triana, scrittrice e direttrice editoriale Fandango. La prima stagione partirà il 31 gennaio e l'azione diretta da Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Landi è ambientata nell'Italia del XVII secolo. Un manipolo di cacciatori di streghe, i Benandanti, perseguita ferocemente un gruppo di donne, seguendo le vicende della giovane Ade, una levatrice ingiustamente accusata di stregoneria. Pregiudizio, misoginia e prevaricazione sono gli ingredienti da cui scaturiscono sovente le storie di stregoneria, opponendo all'uomo accecato dalla fede, una donna fiera e dotta che scardina il mondo del pater familias cui tutto è concesso.
E così, giungiamo al punto focale. Nel mondo della narrativa (e delle produzioni televisive) i reietti e i cattivi hanno sovente successo perché giocano contro le regole ma oggi - al tempo del #MeToo - si aggiunge un passaggio culturale che rimanda al femminismo; del resto, si tratta del primo momento politico di critica storica alla famiglia e alla società. Le streghe sono fiere, il loro punto di forza è la sorellanza, l'unione di donne che rivendicano libertà nel corpo e nello spirito, rifiutando i dogmi cristiani e venerando la divinità primordiale, Gaia ovvero la Terra.

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Il potere
La scrittrice Michela Murgia elogiando il Ciclo di Avalon di Marion Zimmer Bradley (di recente HarperCollins l'ha riproposto nella traduzione di Flavio Santi), ne sottolinea il potere di incidere sulla visione del mondo, definendo questo ciclo di romanzi fantasy come «un atto di rivolta narrativa» in cui le leggende arturiane vengono riscritte ponendo al centro della scena Morgana, sacerdotessa di Avalon, dotata di magiche conoscenze. Sorellanza che ritorna protagonista nel romanzo di John Updike, Le streghe di Eastwick del 1984 (divenuto un film di successo con Michelle Pfeiffer, Cher, Susan Sarandon e Jack Nicholson) basato sul forte legame di tre donne che seminano scompiglio nella placida cittadina di Eastwick. Tornando ai giorni nostri, l'appeal mediatico delle streghe è palese se pensiamo ad altre due serie tv in arrivo.

La trilogia
Su Netflix è sbarcata la terza stagione de Le terrificanti avventure di Sabrina con la giovane Sabrina Spellman che ruba, pardon, strega i cuori dei teenager e dal 29 gennaio, su Sky Atlantic, approderà A Discovery of Witches Il Manoscritto delle streghe. Il primo racconta l'iniziazione di una strega moderna, una voce libera in un angusto contesto provinciale e maschilista (DeA Planeta ha appena pubblicato il prequel firmato Sarah Rees Brennan, Le terrificanti avventure di Sabrina. Un amore di strega). Invece, il secondo è ispirato alla trilogia di successo de La trilogia delle anime di Deborah Harkness che con Il figlio del tempo (Piemme) richiama in causa la coppia di protagonisti, Diana Bishop e Matthew Clairmont. Cosa c'è di particolare? Lui è un vampiro, lei una strega e insieme lotteranno contro una cospirazione. Ma del resto già Ann Rice l'autrice di Intervista con il vampiro - aveva mescolato i generi in numerosi romanzi, fra cui il celebre Ciclo delle streghe Mayfair, in cui si lotta nientemeno che per la sopravvivenza della razza umana, fra combattimenti e amori vietatissimi.
È tempo di chiudere i cerchi. Oggi sappiamo che la stregoneria, sovente, è affiliabile a una religione pagana, del resto il nome stesso delle janare presenti nei racconti popolari del Beneventano probabilmente indicavano le Dianare, sacerdotesse della Luna. Sia come sia, la caccia alle streghe è stata il frutto del fanatismo o del bisogno di trovare un capro espiatorio per reindirizzare la violenza in seno alla società (come dimostra La lotteria di Shirley Jackson)? Oggi sappiamo che l'allucinazione di massa verificatasi ad Alicudi ad inizio 900 era dovuta al fatto che la segale con cui si era panificato aveva subito una massiccia infestazione fungina, tramutandola in Claviceps purpurea meglio nota come segale cornuta, da cui si estrae nientemeno che LSD. E allora, queste donne volanti che strisciavano nella notte, ci sono sempre state e sono ancora là fuori o sono stati gli agnelli sacrificali di un inconsapevole abuso di sostanze psicotrope? Il dubbio rimane.
 
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