«La lotta è fica», a Bologna il primo progetto femminista di Urban Art dopo il lockdown

"La lotta è fica"_credits Cheap Bologna Official Facebook_Ph. Michele Lapini
di Gustavo Marco Cipolla
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Sabato 20 Giugno 2020, 13:22

Un progetto pubblico di Urban Art al femminile che, dopo il lockdown, fa rivivere il centro della città. A Bologna "La lotta è fica" con l'iniziativa artistica femminista, antirazzista, body e sex positive promossa dal collettivo Cheap: 25 poster affissi sui muri e i portici di via Indipendenza per dare un tocco di colore alle battaglie condotte dalle donne per le donne attraverso opere realizzate da autrici e street artist che denunciano la discriminazione di genere e la violenza domestica. Artiste che si affacciano sul panorama Lgbtqi e queer oltre i pregiudizi, sfidano barriere e stereotipi preconfezionati, purtroppo ancora appartenenti all'attualità e alle cronache. «La pandemia ha funzionato in vari ambiti come un acceleratore che ci ha imposto un terribile reality check. All'interno di questa crisi, i divari di genere preesistenti si sono dilatati. - si legge in una dichiarazione di "Cheap" sul sito ufficiale - È stato chiesto di restare in casa a donne che nelle proprie abitazioni non sono sicure perché convivono con uomini violenti: il problema è stato completamente ignorato nel discorso istituzionale e l'effetto pandemico si è riversato anche sullo spostamento di risorse economiche dai servizi di salute sessuale, riproduttiva, materna: in un Paese dove i consultori erano insufficienti prima dell'arrivo del virus, è legittimo temere che alle donne non verrà garantito il diritto di accedere a servizi sanitari fondamentali». Corpo e mente, fisicità e nudo, tabù sdoganati, occhi aperti sull'universo transgender in un ensemble creativo, variopinto e dalle sfumature rainbow. Venticinque fumettiste, graphic designer, painter, illustratrici e performer, utilizzando media differenti del loro personale background professionale e di vita, narrano sotto diversi punti di vista le lotte socio-culturali per la conquista dei diritti. Tutte legate dal trait d'union del transfemminismo. È il primo intervento espositivo cittadino all'aperto in seguito all'isolamento forzato dettato dal Covid-19, pensato e curato dall'associazione di public art "Cheap", nata sotto le vesti di un festival e fondata da 6 donne nel capoluogo dell'Emilia-Romagna 7 anni fa. Operativa nel campo della ricerca di nuovi linguaggi e tecniche espressive, si impegna fra attivismo e cultura tramite manifestazioni, idee innovative e open call for artist (l'ottava proprio nel 2020).
 

 



Secondo "Cheap" «ripartire dal femminismo è solo un atto di buon senso» per affrontare il sessismo e il maschilismo dilaganti, nonché la piaga xenofoba. Come nel manifesto "We can't breathe" (Non riusciamo a respirare) che, scritto in bianco e nero a caratteri cubitali, rimanda subito ai movimenti antirazzisti americani che gridano nuovamente "Black lives matter" (Le vite dei neri contano) quale risposta all'uccisione di George Floyd in Minnesota. Mentre lo Stivale prende a calci e mette alla gogna sui social il cantante statunitense Sergio Sylvestre, già concorrente e vincitore del talent show "Amici di Maria De Filippi" nel 2016, poiché "lo straniero" si è bloccato durante l'esibizione in cui avrebbe dovuto intonare l'Inno nazionale in attesa della finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus. Un percorso en plein air estroso, fantasioso e dal mood internazionale, dipinto negli scatti di Michele Lapini: si viaggia dalla militanza polacca fino alla rappresentazione delle sirene "bearded" che si baciano in un mare d'amore. Il gioco ottico si sposta poi, in maniera divertente, sulla lumaca ermafrodita raffigurata in alcuni disegni che rendono la passeggiata visiva più "fica". Tanti i nomi che hanno partecipato al singolare progetto urbano. Ci sono To/Let, MissMe, Nicoz Balboa, Fumettibrutti ovvero Josephine Yole Signorelli, Joanna Gniady, Bastardilla, Cristina Portolano, The Unapologetically Brown Series, Ivana Spinelli, Ritardo, Flavia Biondi, Mariana Chiesa, Chiara Liki, Luchadora, Jul Maroh. E, ancora, l'estro di Rita Petruccioli, Giorgia Lancellotti, Chiara Meloni, Athena, Redville, Ilaria GrimaldiSilvia Calderoni, Claudia Pajewski e Camilla CarèMaddalena Fragnito. Amusement fatto d'arte di strada che fa riflettere, spingendo in un angolo il qualunquismo e la banalità tratteggiati dai chiaroscuri contemporanei.

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