«A scuola gonnellina per lei e pantaloni per lui». Protestano genitori e associazioni: stop a stereotipi

«A scuola gonnellina per lei e pantaloni per lui». Protestano genitori e associazioni: stop a stereotipi
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Giovedì 17 Settembre 2020, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 16:21

Gonnellina blu e camicia bianca per lei, pantalone e cravatta per lui. Nell'istituto comprensivo 3 (scuole elementari medie) di Francavilla Fontana, provincia di Brindisi, impone le divise, come nei college americani. La novità è stata comunicata dalla dirigente scolastica durante un incontro con i genitori delle classi prime. La preside Adelaide D'Amelia ha mostrato la divisa nella versione autunnale con l'aggiunta di un cardigan in inverno. Gli alunni, ha spiegato, «impareranno che il corpo femminile richiede profondo ossequio e rispetto ed ossequio della sua dignità e personalità. Voglio arrivare a che il maschietto dica alla femminuccia: copriti, c'è il vento si può alzare la gonna».

Protestano i genitori. «È una scelta assolutamente anacronistica - afferma Claudia Turba, referente dei genitori della scuola primaria - totalmente contraria all'educazione che diamo ai nostri figli in merito alla parità di genere e di accesso al luogo scolastico». Nella lettera inviata alla preside e all'amministrazione comunale i genitori sottolineano anche che la divisa rappresenta anche una spesa per le famiglie di circa 35 euro rispetto a 10 euro di un normale grembiule. 
 


 

Gli stereotipi

«Ci adoperiamo ogni giorno per favorire le pari opportunità e svelare gli stereotipi tra uomini e donne, maschi e femmine, che creano una società impari e poi chi ha funzioni di natura pedagogica assume comportamenti per rafforzarli. Siamo sbigottite dalle scelte e dalle dichiarazioni della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Francavilla che non solo ha la responsabilità di una scuola pubblica ma anche funzioni di natura pedagogica. Imporre agli studenti e studentesse comportamenti e scelte forzate che vanno a fortificate i ruoli e l'immaginario degli stereotipi di genere, soprattutto tra gli e le adolescenti, è quanto di più lontano alla cultura del rispetto», commenta così Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus e coordinatrice della rete nazionale antiviolenza Reama. 
«In questo modo, invece, non solo si ricalcano stereotipi di ogni sorta ma rischiamo di vanificare un lavoro sulla parità di genere che la scuola invece dovrebbe rafforzare in primis», afferma Maria Pia Vigilante Presidente del centro antiviolenza di Bari Paola Labriola gestito da Giraffa Onlus aderente alla rete Reama. 


 

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