Rachel Hollis, scrittrice e influencer con 1,7 milioni di follower: «Le donne devono smettere di dirsi bugie»

Rachel Hollis
di Valentina Venturi
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Sabato 26 Settembre 2020, 19:07

La foto “scandalo” in bikini senza ritocchi e con in evidenza la pancia con le smagliature subito dopo il parto è la sua. Era il 2015 e Rachel Hollis con uno scatto frantumava il mondo dei filtri e trasformava in virale come la natura ci trasforma. Da quel giorno è diventata scrittrice e influencer con più di 1,7 milioni di follower su Instagram. DeAgostini editore pubblica “La verità è che non ti piaci abbastanza”, vademecum motivazionale che in America è da due anni presenza fissa nella classifica dei bestseller del “New York Times”, avendo venduto finora 4 milioni di copie. Secondo la scrittrice il segreto, se è di questo che si parla, è smettere di dirsi bugie.
 
Pensa che le donne abbiano capito di doversi piacere prima di piacere agli altri?
«Io penso che le donne, specialmente le mamme, ancora combattano con l’idea di mettersi al primo posto. La cosa da ricordare è questa: la decisione di apparire completa e in armonia con la propria vita non ha nulla a che fare con gli impegni e non diminuisce il ruolo che ogni donna riveste, ma anzi lo migliora. Sarai un genitore più paziente quando imparerai ad essere elegante e paziente con te stessa. Trasmetterai sicurezza a lavoro quando inizierai a sentirti sicura nei tuoi panni. Ti prenderai cura degli altri con maggiore dedizione quando comincerai a prenderti cura in primo luogo di te stessa».
 
Da avere un blog a vendere 4 milioni di copie: com’è possibile?
«La ragione per cui milioni di persone si sono identificate con il primo libro “Girl, Wash Your Face” e per cui il blog è diventato un marchio di successo per il lifestyle è che ho deciso di raccontare la verità sulle insicurezze e le paure che affliggono le donne di tutto il mondo. Ho solo condiviso con gli altri le esperienze che ho vissuto nella mia vita e quello che mi ha aiutato a superarle. Questa è la filosofia che sta dietro tutto il mio lavoro: mostrare agli altri la strada che io ho percorso prima».
 
Quando ha iniziato a stare bene con se stessa?
«Il mio viaggio è iniziato quando avevo 15 anni con la decisione di iscrivermi ad una maratona di 5 km. A quel tempo non riuscivo a correre neanche per un miglio. Lentamente e con costanza ho allenato la mia resistenza e alla fine ho corso la maratona. Qualcosa è scattato quando ho tagliato il traguardo: ho preso coscienza della mia forza. Ho capito che cosa c’era al di là della paura e delle errate convinzioni. È stato questo lo stimolo che mi ha spronato ad intraprendere un’esperienza olistica nella salute che continua ancora oggi».
 
Consiglia qualcosa ai suoi quattro figli?
«Vorrei che capissero che tutto è possibile nella vita. Qualsiasi sogno o qualsiasi desiderio abbiano per il futuro, spero che lo inseguano con tutto il cuore. Mi auguro che attraverso il mio esempio abbiano il coraggio e la determinazione di dedicarsi alle loro passioni».

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