Roma, «Vogliono togliermi mio figlio», la battaglia di Laura accusata di "alienazione genitoriale"

Roma, «Vogliono togliermi mio figlio», la battaglia di Laura accusata di "alienazione genitoriale"
di Raffaella Troili
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Martedì 29 Ottobre 2019, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 09:07

C'è un bambino che ha paura di uscire di casa, che salta quando suona il citofono. Ha nove anni, dall'11 ottobre dopo aver sempre vissuto con la madre e dopo una lunga estenuante battaglia giudiziaria, sa che potrebbero venire a prenderlo. Portarlo dal papà con la presenza di un assistente sociale h24, con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale, se l'esperimento dovesse fallire andrà in una casa famiglia. «Questo perché il Tribunale dei minori - spiega la mamma Laura Massaro - ha stabilito che la bigenitorialità non è stata rispettata». Perché ritenuta affetta da sindrome di Pas, con l'accusa di aver condotto il piccolo all'alienazione genitoriale. Per il giudice il ragazzino affetto da una malattia autoimmune, deve stare con il papà un professionista di Acilia. Ma Laura, impiegata di Ostia, non molla. Ha impugnato la sentenza, «perché c'è un falso nella perizia» anche ieri era a protestare sotto Montecitorio. «Hanno emesso un decreto di allontanamento da mio figlio, quando lui vuol star con me, è terrorizzato. Ha sempre avuto difficoltà di relazione con il padre, io non ho fatto nulla se non denunciare maltrattamenti e persecuzioni ai servizi sociali. Ma nessuno mi ha ascoltato».

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Una vicenda che va avanti da anni. Il bambino ha avuto con il padre solo incontri protetti, a fatica, senza voglia. Di questo il padre ha sempre ritenuto responsabile la madre, «si è vendicato sul bambino perché è finita la nostra storia, ha chiesto al tribunale la decadenza della potestà genitoriale, senza alcune prova», spiega Laura. Che punta l'indice su tutto il sistema: «Nessuno si è mai interessato davvero di me e il bambino, solo ora hanno stabilito una perizia neuropsichiatrica. Ci hanno abbandonati, non sapete quante volte ho chiesto agli assistenti sociali aiuto».
Laura Massaro vive nel terrore ma è pronta a lottare fino all'ultimo. Come ha sempre fatto. «Se un bambino ti supplica, perché non vuole andare dal padre che devi fare? Mi hanno detto lo accompagni lei e cosi ho fatto. I pochi incontri saltati sono stati quando si è ammalato. Ma la situazione è degenerata, io chiedevo aiuto, loro hanno solo continuato a parlare di conflitto». Tra denunce, ctu, relazioni e carte bollate, la vicenda è arrivata a ribaltarsi. Con un bambino sballottato tra due genitori che non hanno saputo trovare un modus vivendi. «Nessuno ha mai approfondito, nessuno ha indagato su di lui. Che per punire me ha usato il bambino». Intorno a lei, si è radunato etutto un mondo di mamme che lottano per avere giustizia e per tenersi i figli contesi. «La protesta non finirà finché non sarà fatta giustizia».
 

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